Ecu Film Fest 2024 “Cinema per il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso” giunto alla sua terza, torna dal 21 al 24 Novembre a Maenza con la partecipazione di rappresentanti di dieci tradizioni religiose provenienti da diversi paesi del Mondo (Cristiani di varie confessioni, Ebrei, Musulmani, Induisti, Buddisti, Bahà’ì) ricevendo la Benedizione di Papa Francesco, con un messaggio che sarà letto durante la cerimonia di inaugurazione.
Ecu Film Fest 2024 “Cinema per il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso” giunto alla sua terza, torna dal 21 al 24 Novembre a Maenza con la partecipazione di rappresentanti di dieci tradizioni religiose provenienti da diversi paesi del Mondo (Cristiani di varie confessioni, Ebrei, Musulmani, Induisti, Buddisti, Bahà’ì) ricevendo la Benedizione di Papa Francesco, con un messaggio che sarà letto durante la cerimonia di inaugurazione.
Ecu Film Fest 2024 “Cinema per il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso” giunto alla sua terza, torna dal 21 al 24 Novembre a Maenza con la partecipazione di rappresentanti di dieci tradizioni religiose provenienti da diversi paesi del Mondo (Cristiani di varie confessioni, Ebrei, Musulmani, Induisti, Buddisti, Bahà’ì) ricevendo la Benedizione di Papa Francesco, con un messaggio che sarà letto durante la cerimonia di inaugurazione.
Ecu Film Fest 2024 “Cinema per il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso” giunto alla sua terza, torna dal 21 al 24 Novembre a Maenza con la partecipazione di rappresentanti di dieci tradizioni religiose provenienti da diversi paesi del Mondo (Cristiani di varie confessioni, Ebrei, Musulmani, Induisti, Buddisti, Bahà’ì) ricevendo la Benedizione di Papa Francesco, con un messaggio che sarà letto durante la cerimonia di inaugurazione.
La cerimonia di premiazione del premio biennale letterario dei monti lepini si terrà domenica 6 ottobre 2024 presso il salone scuola media ”Don Cesare Ionta”, comune di Segni.
Articoli Stampa
L’Associazione Artisti Lepini, al fine di incrementare e promuovere la letteratura italiana e dialettale nonché gli studi storici e di saggistica, indice la XX edizione del Premio Biennale Letterario nazionale Monti Lepini. Il concorso letterario è aperto a tutti.
I lavori devono pervenire in una copia, con indicazione delle generalità dell’autore, indirizzo, completo di c.a.p., numero telefonico, eventuale indirizzo di posta elettronica, specificando il titolo delle opere e le sezioni cui si intende partecipare, inviando il plico a: Premio Biennale Letterario Nazionale “ Monti Lepini” presso “Biblioteca Comunale di Segni” Via della Pretura,1 – 00037 Segni (RM), comprensivo del contributo spese di euro 20,00 per ogni sezione cui si intende partecipare, mediante bonifico bancario presso BCC di Roma – iban: IT 09 M 08327 39430 000000702646, intestato a: Associazione Artisti Lepini – Premio Letterario 2024 -, ovvero da inserire nel plico, entro il 23 agosto 2024. Gli autori devono dichiarare sotto la propria responsabilità, che le opere presentate sono di loro esclusiva creazione e proprietà letteraria. Alla realizzazione del Premio hanno collaborato, la Banca di Credito Cooperativo di Roma; il periodico “Cronache Cittadine”; con il patrocinio del Comune di Segni, Città Metropolitana di Roma Capitale, Compagnia dei Lepini.
Il Premio si articola nelle seguenti sezioni:
– POESIA IN LINGUA INEDITA: fino a tre poesie;
– POESIA IN LINGUA EDITA: silloge o raccolta;
– POESIA DIALETTALE EDITA e/o INEDITA: fino a tre poesie;
– NARRATIVA EDITA;
– NARRATIVA INEDITA;
– SAGGISTICA STORIA: saggio a tema libero dattiloscritto, o una pubblicazione;
– TESI DI LAUREA TRIENNALE O MAGISTRALE: premio alla migliore tesi sul territorio lepino inerente ai seguenti settori: (ambiente, cultura, storia, arte, archeologia)
Verrà conferito un premio fuori concorso ad autori che si sono distinti per la realizzazione di opere letterarie ed artistiche, intitolato a “FRANCO CAPOROSSI”.
In occasione del IX centenario della morte di San Bruno Vescovo di Segni e Patrono della città, è istituito un premio speciale per scritti, studi, approfondimenti, dedicati al personaggio.
La Commissione giudicatrice verrà resa nota in occasione della cerimonia di premiazione che avrà luogo a Segni presso l’aula magna della Scuola Media Statale Don Cesare Ionta, domenica 6 ottobre 2024 ore 10.00. Nell’occasione verrà consegnato un opuscolo con graduatorie e motivazioni. Ai vincitori sarà data notizia con apposita comunicazione scritta..
PREMI
Al vincitore del “Premio biennale Letterario dei Monti Lepini”, scelto dalla Commissione esaminatrice tra i concorrenti delle varie sezioni, verrà conferito il trofeo in bronzo del M.° G. Cherubini, Diploma d’onore e premio in denaro di Euro 500,00;
Ai primi classificati di ogni sezione verrà conferita Targa CITTA’ DI SEGNI e Diploma d’onore;
Ai secondi, Targa Associazione Artisti Lepini e Attestato di Eccellenza;
Ai terzi classificati Targa Compagnia dei Lepini e Attestato di Merito;
A tutti i concorrenti verrà rimesso un Attestato di partecipazione.
Ai primi tre classificati di ogni sezione verrà redatta apposita motivazione.
La Commissione si riserva di attribuire ex aequo e menzioni speciali.
I premi dovranno essere ritirati personalmente o con delega a terzi, il giorno della premiazione.
Il concorso viene proposto, con graduatorie e Giuria distinte, anche a scuole di ogni ordine e grado, che possono presentare entro il 31 ottobre 2024, elaborati scritti, poesie, ricerche individuali, di gruppo o di classe sulle tematiche della pace, della solidarietà, dell’accoglienza, dell’ambiente e di personaggi che hanno dato lustro alla storia e alla cultura del territorio lepino e limitrofo. I lavori di cui sopra possono essere presentati in forma cartacea, digitale o multimediale, scegliendo tra le seguenti modalità: invio tramite mail all’indirizzo: biblioteca@comune.segni.rm.it; oppure recapitando a mano o tramite posta tradizionale a biblioteca di Segni. Alla Scuola vincitrice sarà conferito il Premio in denaro “MEROLLA”. La cerimonia di premiazione si terrà a Segni presso la scuola media il 24 novembre 2024 ore 10.00.
Dicendo VOLA VOLA
Canti e strumenti musicali delle Novene del Natale
Un progetto di Ambrogio Sparagna
Con la partecipazione di Annarita Colaianni (voce)
Marco Tomassi (zampogna gigante)
Marco Iamele (zampogna zoppa, ciaramella)
Erasmo Treglia (ciaramella, ghironda, torototela)
Ambrogio Sparagna (voce, organetto, zampogna)
L’atmosfera musicale del Natale con i suoi protagonisti classici: gli zampognari e le voci popolari. Un progetto tra novene e pastorali tradizionali che vede in azione, oltre alle voci e alla zampogna, numerosi strumenti popolari italiani. Un viaggio nella memoria musicale che permette di scoprire o di riscoprire ‐ attraverso storie, suoni e strumenti musicali – l’affascinante mondo legato alla tradizione popolare del Natale. In primo piano zampogna e ciaramella, gli strumenti più significativi della tradizione italiana, ai quali si affiancano l’organetto, la ghironda, il torototela (violino a tromba), la tofa (conchiglia) e una serie di altri piccoli strumenti che vengono ancora utilizzati per il tradizionale repertorio delle novene. Alle voci è affidato il repertorio delle novene e dei canti liturgici che risvegliano la memoria e quel sentimento di devozione e fede popolare proprio della tradizione dell’Italia centro meridionale. A coordinare l’ensemble vocale strumentale Ambrogio Sparagna, uno degli artisti più importanti della nuova musica popolare italiana.
Due giovani francesi, sorella e fratello, amanti dei costumi e della cultura popolare, decidono di trascorrere una vacanza di tre mesi nella Terracina della fine ottocento, ai margini della palude pontina e dei paesi che si vuole siano frequentati da Briganti.Da Terracina, di cui vengono narrati usi e costumi del’epoca, si spostano in vari altri centri vicini ed in particolare in quelli della collina lepina, dove soggiornano a lungo e, con l’aiuto di personaggi del posto, conoscono e raccontano consuetudini, tradizioni familiari, feste religiose, modi di vita patriarcale e, infine, le principali gesta dei Briganti che infestano la vecchia area di Marittima e Campagna. Ne viene fuori un “ritratto” nel quale si alternano al calore e alla dolcezza del quieto vivere di paese, vicende terribili che, però, non riescono a prevalere sull’immagine di tranquillità familiare che la colli a lepina sa dare.