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Biodiversità dei Monti Lepini
16 Dicembre 2017
Roccagorga, Teatro comunale

CONFERENZA SCIENTIFICA ANNUALE

“La Biodiversità dei Monti Lepini, conoscere valorizzare, tutelare”

Con l’organizzazione del Convegno sulla biodiversità dei Monti Lepini si intende far tornare d’attualità il tema, imprescindibile, dello sviluppo sostenibile, nel confronto istituzionale, favorendo l’implementazione di politiche per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e passando dagli attuali interventi, attuati con logiche oggettivamente più settoriali, a logiche di sistema.

La tutela della biodiversità è un obiettivo primario che può essere colto con una maggiore conoscenza del territorio e con un’idea forte di sistema ambientale, che restituisca unitarietà all’intero biotopo dei Monti Lepini.

Il patrimonio di conoscenze derivato da studi approfonditi, che hanno coinvolto numerosi ricercatori, appassionati e istituzioni, valorizza maggiormente la peculiare biodiversità del comprensorio, favorendo un processo in grado di assicurare la protezione e la conservazione degli ambienti naturali, oltre a tutelare le caratteristiche proprie del paesaggio dei Lepini.

Comunicato Stampa

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E’ Roccagorga, suggestivo borgo medievale in provincia di Latina, la cornice della quarta edizione della Conferenza Scientifica annuale sul tema della Biodiversità dei Monti Lepini, tenutasi sabato 16 Dicembre e organizzata dalla Compagnia dei Lepini, con il patrocinio del Comune di Roccagorga, della Regione Lazio, di Slow Food Italia e di Edizioni Belvedere. Numerosi gli esperti e gli appassionati della materia accolti nel Teatro Comunale, sede dell’evento.

La biodiversità, definibile come la “variabilità tra gli organismi viventi all’interno di una singola specie, fra specie diverse e tra ecosistemi”, è un punto centrale nel progetto di sviluppo del territorio dei Lepini: un’area pregna di tesori floristici e faunistici che le permettono di emergere, sotto l’aspetto naturalistico, nel contesto regionale e nazionale.

Ad aprire le danze è Quirino Briganti, Presidente della Compagnia dei Lepini: “Per preservare occorre conoscere”.  La Compagnia dei Lepini, infatti, ha in cantiere diversi progetti che si muovono in questa direzione: un atlante faunistico e uno floristico, una nuova guida turistica, una mappa del trekking e un catalogo dell’arte. Prosegue, poi, ponendo l’attenzione sui gravi fenomeni degli incendi e della siccità, palesatisi nella scorsa estate e sulla necessità di difendere e tutelare il patrimonio naturale e culturale che caratterizza il territorio.

Carla Amici
sindaco di Roccagorga
Carla Amici sindaco di Roccagorga
sala
Esposizione materiale Biodiversità
Esposizione materiale Biodiversità
Quirino Briganti presidente della Compagnia dei Lepini
Quirino Briganti presidente della Compagnia dei Lepini

La parola passa al Sindaco di Roccagorga, Carla Amici: “La biodiversità è una scommessa per il futuro ma, spesso, l’uomo, oltre a non saperla valorizzare, la danneggia e le impedisce di essere una vera risorsa. Le nostre comunità hanno due potenzialità fondamentali: la bellezza dei territori e i prodotti tipici, e su queste dobbiamo investire. Per questo, abbiamo deciso di puntare ancora su un ente strumentale come la Compagnia dei Lepini e ci dispiace che altri comuni non ne abbiano capito l’importanza”.

Quirino Briganti e Carla Amici
pubblico-conferenza

Prima delle relazioni degli esperti, intervengono Vito Consoli, Claudio Di Giovannantonio, Maurilio Cipparone e Tommaso Iacoacci: in rappresentanza, rispettivamente, dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, dell’Arsial, della Fondazione Caetani e di Slow Food Italia.

Da sinistra: 
Vito Consoli, Claudio Di Giovannantonio, Maurilio Cipparone e Tommaso Iacoacci
Da sinistra: Vito Consoli, Claudio Di Giovannantonio, Maurilio Cipparone e Tommaso Iacoacci

Inaugura la sessione tecnica, il Dott. Riccardo Copiz, del Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università “La Sapienza”, con una relazione sulla flora e la  vegetazione dei Monti Lepini: “Nei Monti Lepini esistono 1349 specie e sottospecie di fiori appartenenti a 111 famiglie, di cui alcune molto rare o in via di estinzione. Quest’area si distingue anche per la presenza di 32 classi di vegetazione, sulle 75 totali a livello nazionale”.

E’ il momento di Marco Mattoccia, del dipartimento di biologia dell’Università “Tor Vergata”, che affronta il tema degli effetti dei cambiamenti climatici sugli anfibi: “Gli anfibi sono fortemente a rischio per tanti motivi. In primis, per la distruzione dell’habitat e, soprattutto, perché questi animali, per le loro caratteristiche, necessitano di due tipi di ambiente: sia quello terrestre occupato dagli esemplari adulti, sia quello acquatico in cui avviene la riproduzione. Per cui, le cause di minaccia sono raddoppiate”.

La conferenza prosegue con l’accorato intervento del Prof. Sergio Zerunian, dell’Università “La Sapienza”, accompagnato da Alberica Rossi, sua tesista. L’intervento ha riguardato la distruzione degli habitat. In particolare, del fiume Amaseno, andato in secca per via dell’estrema siccità e dell’eccessivo prelievo idrico, con annessa estinzione di specie di interesse comunitario, come la trota macrostigma.

C’è spazio anche per l’innovazione, con il giovane ricercatore del dipartimento di biologia e biotecnologie de “La Sapienza”, Dino Biancolini, che illustra le funzioni della piattaforma “iNaturalist” che dà l’opportunità di condividere scatti di piante e animali con una comunità di oltre 400 mila scienziati e naturalisti internazionali.

il Dott. Riccardo Copiz, Marco Mattoccia, Sergio Zerunian, Dino Biancolini
il Dott. Riccardo Copiz, Marco Mattoccia, Sergio Zerunian, Dino Biancolini

Dopo il brunch a base di prodotti tipici del territorio, si riparte con i naturalisti Riccardo Novaga e Raffaele Zicarelli, che discutono la questione dei rettili: “Nei Lepini vivono 18 specie di rettili: i più diffusi sono il ramarro e il biacco”. Proseguono poi, sfatando alcuni miti. Ad esempio, la vipera, unico serpente velenoso ad abitare i Lepini, non è così pericoloso come si crede: il suo veleno, infatti, molto raramente può uccidere un uomo adulto.

I naturalisti Riccardo Novaga e Raffaele Zicarelli
I naturalisti Riccardo Novaga e Raffaele Zicarelli

I naturalisti Giovanni Mastrobuoni e Massimiliano Proietti inquadrano la situazione dei mammiferi nel comprensorio lepino, facendo una panoramica sulle 40 specie presenti e citandone due in particolare: il Molosso di Cestoni e il Tasso Meles Meles.  Si concentrano, poi, sul contributo dato alla ricerca dallo strumento della fototrappola, illustrandone le caratteristiche ed il funzionamento: si tratta di un apparecchio fotografico, installato in punti strategici, che si attiva al passaggio di corpi caldi ed in grado, quindi, di catturare immagini inedite e spontanee.

Domenico Cascianelli e Massimiliano Proietti

Domenico Cascianelli (consigliere Ambito Territoriale di Caccia LT1), accompagnato da Riccardo Novaga, propone un focus sulla specie, estinta sui Lepini, del Capriolo italico e su quella, in via d’estinzione, della Lepre Corsicana.

La chiosa spetta a Massimiliano Proietti, che realizza un quadro delle conoscenze sul lupo nei Monti Lepini, partendo da un excursus storico e mostrando, poi, una carrellata di scatti raffiguranti il maestoso canide. La presenza del lupo sui Lepini è ormai certa e, attualmente, si stima che il numero di esemplari si aggiri sui 6-9.

Cala il sipario, sulla Conferenza, con i saluti finali del Direttore della Compagnia dei Lepini, Fabrizio Di Sauro che ringrazia il Comune di Roccagorga per l’ospitalità e i vari ricercatori e studiosi accorsi che hanno permesso di fare il punto della situazione sul territorio ,fragile nella sua bellezza, dei Monti Lepini.

Ermanno De Pisi, Luigi Marozza e Federico Cauli

L’attenzione si sposta sugli uccelli, con l’ornitologo Ermanno De Pisi che, grazie alle sue ricerche, è riuscito ad individuare 94 specie diverse nell’area dei Lepini: tre in più rispetto a quelle riportate nell’atlante del 1989.

Restando in tema, il naturalista Luigi Marozza espone il suo studio decennale sull’Astore, uccello rapace della famiglia degli Accipitridi, mostrando inediti scatti e filmati acquisiti durante la sua ricerca.

Ancora i rapaci i protagonisti dell’intervento di Federico Cauli, che presenta il volume “Rapaci d’Italia”, di cui è autore.  I Monti Lepini, spiega Cauli, sono popolati da 11 specie di rapaci. Un dato considerevole, se si pensa che in tutta Italia se ne contano 25.

Giovanni Mastrobuoni e Massimiliano Proietti
Fabrizio Di Sauro, direttore della Compagnia dei Lepini

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