La cittadina di Cori si compone di due nuclei, Cori “a monte” (posta a 398metri s.l.m.) e Cori “a valle” (situata a 220 metri s.l.m.), entrambi posti sulla dorsale di una delle alture pre-Lepini.
L’intero a centro storico si caratterizza per la presenza di portali monumentali, affiancati ad edifici contraddistintiti dalla sovrappopolazione di strutture di epoche diverse (romana, medievale e moderna).
L’organismo urbano è marcatamente segnato da una posizione tale da garantire anticamente il centro dagli attacchi, quasi un ordine gerarchico di difesa. Infatti la città è costruita quasi concentricamente attorno al colle, dalla base di Porta Romana al vertice dell’Acropoli.
Su questo impianto ha inciso molto l’epoca medievale con il suo ricco tessuto edilizio che ancora oggi caratterizza l’abitato e con i numerosi edifici monumentali eretti in questo periodo.
La origini di Cori sono avvolte nella legenda troiana: Dardano avrebbe fondato la cittadina e Corace ne avrebbe dato il nome. Ma la sua presenza storica si evince dal secolo VII a.C.: essa già faceva parte della Lega delle Ferie Latine con sede sui monti Albani.
Durante questo periodo di espansione dei Volsci, che ebbero a capitali Privernum e Velitrae, i Romani dedussero sui Lepini proprie colonie (tra cui Cora, Norba e Signia).
Durante la guerra tra Mario e Silla, la cittadina di Cori parteggio per Silla, per cui fu devastata dalle milizie mariane; ma successivamente alla sua vittoria, Silla diede una serie di importanti monumenti architettonici che ancor oggi destano meraviglia.