La Cantina “Marco Carpineti”
Appartenente alla famiglia Carpineti da diverse generazioni, dal 1986 è Marco che, spinto da autentica passione e dal desiderio di vivere in un ambiente intatto, ne prende in mano le redini e ne fa un’azienda modello e al momento in piena espansione. Il cambiamento più rilevante è stato senza dubbio l’adozione nel 1994 dei metodi di agricoltura Biologica, frutto della volontà di realizzare prodotti veramente sani.
Attualmente l’azienda si estende per circa 52,5 ettari, di cui 41 coltivati a vigneto e 11,5 a uliveto. La scommessa, che si sta dimostrando vincente, punta su alcuni vitigni sconosciuti, che solo questo territorio ha conservato come un tesoro nascosto. Vitigni a bacca bianca da sempre coltivati sono il Bellone, l’Arciprete Bianco (biotipo del Bellone) e due varietà di uva Greco, dette in loco Moro e Giallo, quasi scomparse nel territorio. Quelli a bacca rossa sono il Nero buono di Cori, il Montepulciano e il Cesanese.
Le uve Greco Giallo e Greco Moro vengono utilizzate, dall’azienda agricola biologica Marco Carpineti, per produrre una fra le più caratteristiche etichette lepine: il Moro, un vino dall’aspetto aristocratico. Nel 2005, la WINE International, la prestigiosa rivista enologica britannica, lo ha messo nella sua tradizionale classifica annuale al primo posto fra i vini bianchi prodotti in Italia, attribuendogli un punteggio altissimo: 95/100. Un vino morbido al palato con note di erbe e di fiori di campo. Un carattere speziato con un bouquets esotico, asciutto ed armonico, profumo di muschio e mandorle. Una nota di liquirizia finale lo caratterizza.
In passato, accompagnava le gustose merende dei contadini, ora, oltre ad essere abbinato a tutti i prodotti di stuzzichini, fa bella figura anche accanto a piatti ricercati per via, appunto, del suo aspetto aristocratico
I Vini:
Collesanti: Da un piccolo appezzamento di terra, dal cuore della nostra prima Tenuta, rinasce il COLLESANTI BELLONE. Colore cristallino, profumi delineati di frutta e fiori bianchi, spiccata mineralità ed intensa sapidità raccontano la storia di un’uva, il Bellone, vitigno autoctono da sempre coltivato a Cori. Il tipo di terreno, l’esposizione e la fermentazione naturale
Campolemole Bianco: E’ il Bellone, vitigno autoctono da sempre coltivato nella ridente e rigogliosa campagna Corese, a caratterizzare il CAPOLEMOLE BIANCO. La cedevole buccia si apre ad una poderosa polpa, consistente quanto le mura ciclopiche poste a protezione dell’antica città di Cori e gentile nel donare originali profumi. Gli Stessi sinceri profumi che un tempo, durante il periodo della vendemmia, scorrevano tra le ciottolose vie del paese, abili narratori della maestria di uomini sapienti e passionali: i contadini
Moro: Si narra che a Cori, fin dall’antichità, si coltivassero due varietà di Greco: il “ Moro” e il “ Giallo”, appartenenti alla famiglia del Greco Bianco. Varietà scomparse a causa della scarsa produttività e difficoltà nella coltivazione, che noi, supportati anche dalla maestria e dall’ esperienza dei vecchi contadini, abbiamo riscoperto, riprodotto e coltivato. Gli acini verde scuro del Greco “Moro” vengono raccolti e selezionati nelle prime ore del mattino e macerati a freddo. L’intero processo è testimonianza del perfetto connubio tra tradizione e capacità d’innovazione
Nzù: NZÙ nasce dalla storia di antiche terre, ben più antiche della fondazione di Roma. NZÙ nella lingua locale significa “ insieme”. Come nell’antica Roma, da uve Bellone, dal lavoro con i cavalli, dalla fermentazione naturale e affinamento in anfore di terracotta. NZÙ come racconta la sua etichetta, collega come una linea senza discontinuità la certezza ed il vigore del passato con un “ antico futuro” sostenibile. “ Insieme “ tutte testimonianze di una storia antica e attuale
Tufaliccio: Vino rosso d’annata, proveniente da uve Montepulciano e Cesanese, porta il nome della zona di origine delle uve, caratterizzata da un terreno vulcanico ricco di scheletro, in particolare tufo. Questo luogo, tutt’ora, sembra voglia narrare le gratificanti fatiche svolte dai nostri avi che con la loro passione, impegno ed incessante lavoro fisico hanno permesso di plasmare questi terreni composti da grandi blocchi di tufo e renderli lavorabili, adattabili alle esigenze d’un tempo e alle opportunità d’oggi
Campolemole Rosso: La robustezza del Montepulciano, l’originalità del Nero Buono di Cori e in piccola percentuale l’eleganza del Cesanese, contribuiscono a formare il CAPOLEMOLE ROSSO. L’esposizione dei vigneti a sud-ovest ad un’ altitudine che varia da 250 a 350 metri s.l.m., permette alle uve di giungere a maturazione in differenti periodi e di acquisire un carattere diverso di anno in anno. Al termine della fermentazione le masse vengono assemblate e seguono maturandosi in legni di diverse capacità per un periodo di 12 mesi
Ludum: I migliori grappoli di uva Arciprete, appena dorati del sole, vengono recisi e lasciati sulla pianta ad appassire al fine di aumentare la concentrazione di zuccheri, aromi ed estratti. A metà Novembre, l’uva raccolta a mano viene pressata sofficemente , il mosto ottenuto fermenta lentamente e sosta per 12 mesi in botti di rovere
Sito Web: Marco Carpineti