Per la preparazione di questo piatto si utilizza solo farina di mais. Ottenuto un impasto morbido, si condisce con spuntature di maiale o salsicce, oppure, nella variante vegetariana, viene condita con i broccoletti, verdura appartenente alla famiglia delle rape, caratterizzata da un sapore deciso ed amaro. Questi vengono cotti in padella con olio ed aglio e per esaltarne il gusto si aggiunge ulteriore olio a crudo.
E’ un piatto che si prepara mescolando ortaggi di stagione prodotti esclusivamente in territorio rocchigiano, quali fave, zucchine, piselli, carciofi, fagiolini e cipolla fresca, cotti con abbondante olio d’oliva. Quando la cottura è quasi ultimata, si aggiungono uova battute. Il tutto viene versato su fette di pane tagliate sottilmente. La zuppa ottenuta viene servita molto calda. Per dare ulteriore sapore si aggiunge pecorino grattugiato.
Gli strozzapreti sono una pasta di acqua e farina. Lavorati a mano, sono lunghi quasi come gli spaghetti
I ciammotti, lumache raccolte nelle campagne, per come vengono cotti sono davvero una prelibatezza: dopo averli fatte spurgare in un cesto di vimini, vengono bolliti, puliti dell’ultima parte e lavati con sale e polenta. Vengono, poi, cucinati in olio caldo, aglio, pomodoro e tanta mentuccia.
Le piante di olivo sono state, nel corso dei secoli, messe a dimora bonificando alcuni pendii dei Monti Lepini. I terrazzamenti “a macera” (muri a secco), utilizzati per trattenere il terriccio, costituiscono un aspetto morfologico e geografico di grande effetto, che testimonia una trasformazione razionale del territorio ad opera dell’uomo. Le piante di ulivo sono ancora numerose a Roccagorga. Qui, le olive di miglior pezzatura, tra cui le caratteristiche schiacciatelle, vengono lavorate secondo antiche tecniche. L’olio è di ottima qualità e può essere acquistato direttamente dai produttori al momento della molitura, presso l’unico frantoio del paese.
E’ un vitigno che nella zona dei Monti Lepini è molto diffuso e viene coltivato insieme ad altre varietà. Il grappolo, giunto a maturazione, ha i chicchi di colore violaceo tendente al nero. Emana un profumo intenso e caratteristico. Anche se per questo tipo di uva è vietata la vinificazione per uso commerciale, qualche vignaiolo del posto ricava ancora il tipico fragolino, vino di bassa gradazione degustato insieme alle caldarroste. Da sempre le donne rocchigiane raccoglievano queste uve e le vendevano anche nei paesi vicini, scambiandole con altri prodotti alimentari. Oggi l’uva fragola viene utilizzata anche per la preparazione di un’ottima marmellata ed in suo onore viene organizzata una sagra nel periodo autunnale.
A Roccagorga un tempo la pastorizia era un’attività fiorente. Ma oggi le poche greggi di pecore e di capre rimaste danno un ottimo latte utilizzato per la produzione delle caciotte, dei formaggi e delle ricotte. Il processo di trasformazione del latte, completamente artigianale, prevede l’uso di strumenti semplici tramandati di generazione in generazione. Mentre il formaggio può essere degustato ancora fresco, di primo sale, o dopo un giusto periodo di stagionatura, le ricotte e le caciotte vengono consumate appena lavorate. Possono esser acquistati, su ordinazione, direttamente dai pastori.