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Piazza barocca della Refolta

Dagli inizi del secolo XVII, Roccagorga fu al centro di un interessante progetto edilizio con schema aperto, in cui lo sviluppo curvilineo fosse predominante.

Furono applicati i canoni urbanistici dell’arte barocca, realizzando uno dei più felici modelli esistenti nel Lazio. Il nuovo agglomerato ebbe l’aspetto di centro abitato, ma anche residenziale e amministrativo con i due centri di potere, che si fronteggiavano: baronale ed ecclesiastico.

La Piazza sul lato sud – est sfrutta la naturale pendenza del terreno e fu ideata  secondo una concezione urbanistica unitaria volta a valorizzare il Palazzo Baronale, stretto tra due ali laterali, leggermente convergenti verso la facciata, allo scopo di accentuare l’effetto scenografico.

Il palazzo feudale si aprì così alla piazza, mentre dalla parte opposta la chiesa del santo Patrono Erasmo permise una migliore esposizione urbanistica. Il catino centrale, ormai acquisito alla cultura comunitaria, divenne anche monumentale esaltazione delle sorgenti idriche locali. Fu infatti convogliata l’acqua della non lontana sorgente di Sant’Erasmo, che grazie a quattro condotti giunse davanti alla chiesa del santo patrono: da una grande tazza refluiva a cascata sottostante bacino, che tracimava nell’invaso. Era la Refolta. Nel 1889, su progetto dell’architetto Busiri Vici, l’ellisse muraria dell’invaso sottostante venne aperte per consentire la fruizione della fonte alla popolazione. Oggi, modifiche architettoniche con brevi gradinate nell’ellisse muraria, cercano di rinnovare la tipica teatralità barocca.

Piazza VI Gennaio

Interessante esempio di urbanistica del 1700, questa piazza ha cambiato nome numerose volte, partendo dai primi del Novecento quando si chiamava Piazza  Vittorio Emanuele, divenuta poi Piazza Italia nel dopoguerra, fino a diventare Piazza VI gennaio. È stata così denominata a causa dell’eccidio che vi avvenne in questa data nel 1913. Durante una manifestazione contro le tasse comunali e la mancanza di servizi pubblici, l’Esercito aprì il fuoco sulla folla, uccidendo sette persone e ferendone gravemente 23. Ricorda le vittime una lapide affissa a pochi metri di distanza dalla piazza. La piazza è il punto di ritrovo di tutta la cittadinanza, contiene il centro, baricentrico e sociale, della città, anche perché è qui che sono concentrati il maggior numero di bar ed attività commerciali, nonché la Pro Loco.