Viene impastato con acqua, sale e farina tipo 1. E’ molto profumato e gustoso. Ciò, probabilmente, è dovuto al fatto che i forni del posto lo lavorano come facevano le vecchie massaie e lo cuociono solamente al forno a legna. Le pagnotte sono sempre ben cotte e colorite al punto giusto. Di forma piatta e di media grandezza, durano anche una settimana. Anzi, più sono rafferme più sono buone, poiché il loro aroma e il loro sapore si esaltano. Con questo pane panzanelle, bruschette e zuppe sono un’altra cosa.
Anche sulle montagne di Rocca Massima continua a resistere la pastorizia lepina. Da questa attività si producono ottimi formaggi (ricotta, caciotta, pecorino e caprino) e le carni ovi-caprine (abbacchio e capretto). Le carni è possibile trovarle nelle due macellerie del posto, mentre per i formaggi occorre rivolgersi direttamente ai pastori.
E’ la vera ricchezza di Rocca Massima. Infatti, la produzione locale di olio extravergine di oliva fa da traino all’economia locale. Tutto gira intorno a questa attività. Quattro sono le aziende che lavorano ed imbottigliano questo olio, tra i più buoni e ricercati dei Monti Lepini, mentre altre due aziende lo commercializzano. Opera anche un oleificio sociale, la Cooperativa Sant’Antonio che raggruppa quasi tutti i coltivatori locali di piante di ulivo. E’ un olio di qualità superiore, con una bassa acidità e un sapore marcatamente morbido e dolce.
La produzione e la lavorazione locale delle olive è importante quanto quella dell’olio. Se ne producono oltre 10 mila quintali l’anno e vengono tutte lavorate in loco. La specie è quella itrana, un varietà autoctona della provincia di Latina, molto saporita e polposa. E proprio quelle più polpose vengono conservate, specialmente in salamoia. Molto apprezzate dai gourmet italiani più famosi, arricchiscono gli antipasti dei migliori ristoranti nazionali. La loro commercializzazione è molto sviluppata.