Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Chiesa e Convento di San Francesco
Difficoltà: nessuna
Tempo: 2 ore circa
Si può iniziare l’itinerario di Cori visitando la Chiesa ed il Convento di San Francesco. La chiesa fu costruita tra il 1521 e il 1528. La facciata presenta quattro lesene in muratura, un oculus centrale, un frontone il portale di forma rettangolare. E’ composta da una sola navata. Ai lati della quale si aprono otto cappelle con archi a tutto sesto e decorate con stucchi barocchi. Il soffitto è a cassettoni dorati, realizzati nel 1676. Pregevoli la pala dell’altare maggiore raffigurante l’Adorazione del Bambino ( XVI secolo ), il coro di noce riccamente intagliato e una tela raffigurante San Carlo Borromeo. La chiesa presenta un alto campanile ed è affiancata da un chiostro con ampio porticato affrescato con scene tratte dalla vita di San Francesco. Il complesso p situato nella omonima piazza.
Da qui è possibile raggiungere in auto la Cappella dell’Annunziata situata all’incrocio tra Via dell’Annunziata e Via Insito, sul lato sinistro della strada provinciale che porta a Cori, la chiesa, di modeste dimensioni, vanta un numero cospicuo di affreschi risalenti al XV e al XVI secolo, eseguiti da un anonimo seguace del Masolino. Sulle pareti sono dipinte l’Annunciazione, la Natività, l’Adorazione dei Magi, un Cristo morto, gli Apostoli, altri santi, la Madonna in trono. Sulla parete d’ingresso è rappresentato il Giudizio Universale, con al centro la figura di Gesù Giudice, seguito da gruppi di Beati, mentre in basso vengono raffigurati i dannati che fuoriescono dalle tombe. Infine, sulla volta sono riprodotte scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Dopo aver superato la Cappella è possibile utilizzare il parcheggio collocato sulla destra. Da qui si può proseguire a piedi prendendo Via Accrocca, sulla quale si trova Palazzo Riozzi. Lo si fa risalire al secolo XVI. Nel catasto del 1668 compare la descrizione dell’immobile con tutti gli ambienti di servizio e risulta abitato da tempo.
Continuando su Via Accrocca, per poi passare su Via Ninfina, è possibile vedere, sulla sinistra, Pozzo Dorico. E’ un grosso edificio del I secolo d.C., di circa 1000 metri quadri per 9 di altezza, ma non se ne sa la funzione: si ipotizza possa essere stato un mercato coperto, oppure una grande cisterna, o ancora un edificio termale. E’ localizzato nella omonima piazza.
Da qui è possibile raggiungere anche il Tempio di Castore e Pollùce attraverso una scalinata . Il Tempio è situato all’estremità orientale della vasta zona (odierna via delle Colonne) che ospitava il foro, ciò attualmente è visibile risale agli inizi del I sec. a. C.: consiste in una parte del podio, sul quale poggiano due delle sei colonne originarie, in stile corinzio, recanti ancora tracce dello stucco che le rivestiva. Parti di una terza colonna, appartenente al lato destro, si vedono inserite nel muro di una casa privata. Sull’architrave, elemento del quale poggia ancora sulle due colonne, un’iscrizione dedica il tempio a Castore e Pollùce e ricorda i nomi dei due magistrati che ne curarono la realizzazione utilizzando denaro proveniente dal tesoro del tempio.
Dopo aver visitato il Tempio è possibile raggiungere Via Laurienti attraverso una scalinata.
Percorrendo Via Laurienti e prendendo poi Via della Libertà è possibile raggiungere la Chiesa di Sant’Oliva situata nell’omonima piazza. La chiesa collocata di fronte al Palazzo Comunale, sorge sui resti del Tempio di Giano; nasce dalla fusione di due chiese preesistenti, tanto che sono ancora visibili le due entrate separate. Delle due chiese, quella più antica è a tre navate, con quella di sinistra che si collega con la seconda struttura, aggiunta nel 1477. Nella navata di destra si trova un pregevole affresco raffigurante il Cristo Benedicente. Nella chiesa più piccola si trovano numerosi affreschi con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, e l’abside affrescata con l’Incoronazione della Vergine ad opera, si ipotizza, di un allievo del Pinturicchio nel 1507.
A fianco della chiesa c’è un chiostro a due ordini di colonne, realizzato nel 1400.
Dopo aver visitato la bellissima Chiesa ricca di numerosi affreschi si può scendere da una scalinata situata su Via della Libertà e raggiungere Via Giacomo Matteotti, continuando poi lungo la strada si arriva su Via della Repubblica dove vi è la Chiesa dei SS.Pietro e Paolo. La Chiesa interamente ricostruita nel secondo dopoguerra (in piazza Signina), al suo interno è possibile ammirare una “ara” marmorea romana, utilizzata nella chiesa precedente come fonte battesimale.
Continuando sulla stesa strada e girando su Via del Tempio d’Ercole è possibile ammirare i giardini del Tempio di Ercole. Il Tempio eretto tra il 100 e l’80 a.C. su un terrazzamento artificiale, in stile dorico-italico, è uno dei monumenti più noti dei Lepini, poiché si affaccia su un meraviglioso panorama. La recente scoperta di molti ex voto nella stirpe votiva fa presumere che in realtà esso fosse dedicato ad una divinità protettrice della salute. L’attribuzione ad Ercole non è certa.
Il primo itinerario si conclude qui nei pressi del meraviglioso Tempio con un fantastico panorama su cui affacciarsi.
Per chi fosse interessato alla visita de Santuario della Madonna del Soccorso è possibile raggiungerlo in auto seguendo le indicazioni dedicate . Il Santuario è dell’inizio del XVI secolo, conserva al proprio intero un affresco di scuola fiorentina raffigurante la Madonna. E’ localizzato appena fuori dal paese, sulla strada che prende il nome da Santuario.
Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Via Giuseppe Garibaldi
Difficoltà: nessuna
Tempo: 2 ore circa
Giulianello l’unica frazione di Cori è un piccolo borgo rinascimentale situato a cavallo tra la provincia di Latina e quella di Roma .
Partendo da Via Giuseppe Garibaldi è possibile ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista,una monumentale chiesa barocca con blocchi di tufo sagomato, costruita nel 1650. Presenta una facciata movimentata da robuste lesene e da un grande timpano. All’intero, si può ammirare un bambinello ligneo, oggetto di grande venerazione e simile a quello famoso della chiesa romana dell’Aracoeli.
Arrivati alla fine di Via Giuseppe Garibaldi è possibile parcheggiare e ammirare il Palazzo Salviati. Giulianello fu castello medievale di grande rilevanza nella strategia militare di difesa delle vicine vie di comunicazione dello Stato della Chiesa. Nel secolo XIII Papa Innocenzo III lo concesse in feudo a Pietro Annibal; successivamente ilo castello passò ai Conti, ai Salviati, ai Borghese fino ai fratelli Sbardella (inizio XX secolo). Il cardinale Antonio Maria Salviati, racchiudendolo da forti mura, apportò grandi modifiche alla sua struttura militare, trasformandolo in palazzo residenziale.
Giulianello è un borgo immerso nella natura incontaminata, ed è impossibile saltare l’ultima tappa dell’itinerario, il caratteristico lago . Si tratta di un’oasi che include le acque di un piccolo lago e le aree limitrofe, tra le province di Roma e di Latina. Di origine vulcanica come i vicini laghi dei Colli Albani, quello di Giulianello è di forma sub-ellittica e misura circa un chilometro e mezzo di perimetro. La profondità dei fondali supera di poco i 10 metri e le sue acque sono alimentate principalmente da sorgenti sotterranee. Per raggiungere il lago bisogna lasciare l’auto all’inizio della strada sterrata e proseguire a piedi. Il percorso è adatto a tutti, poiché non presenta particolari difficoltà. Adesso l’itinerario si può concludere distesi e immersi nella natura.