Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Piazza Giacomo Matteotti
Difficoltà: nessuna
Tempo: 2 ore circa
Un primo piano su Bassiano rivela, con immediatezza, i tratti inconfondibili del borgo medievale: le mura castellane difendono gelosamente la struttura a spirale, che una teoria di scalette aperta al gioco dei vicoli e dei passaggi coperti guida verso il culmine della collina Le case sono fortemente compatte, quasi a sostenersi reciprocamente, e intervallate da costruzioni più alte (le case torri), che, all’occasione, servivano a creare punti di resistenza da eventuali attacchi. Bassiano, pur avendo un nome romano, fu fondata nel IX secolo d.C. come “castrum” fortificato a controllo dell’ampia via di comunicazione, conosciuta ora con il nome di Vallone di Bassiano.
Arrivando in auto, si può parcheggiare nei pressi di Piazza Giacomo Matteotti (parcheggio libero). Percorrendo Via Aldo Manuzio si arriva all’Ex Chiesa di Santa Maria. Una chiesa urbana ormai sconsacrata: un gioiellino del XIII secolo, con facciata in pietra, sveltita da un oculo e da un portale sormontato da uno sbalzo a tutto sesto, pure in pietra. Attualmente viene usato come auditorium. situata in Piazza XXV Luglio, ospita un piccolo “Museo della Malacologia” e il “Museo dell’Unità d’Italia”.
Continuando su via Aldo Manuzio, si trova il Palazzo Caetani. L’antico palazzo dei feudatari, fatto costruire dai Caetani nel Cinquecento, comprende anche ambienti di epoca precedente appartenenti agli Annibaldi. Interessante la facciata di Via Sezze che rivela la funzione difensiva (oltre che residenziale) della costruzione. L’edifico in Via Aldo Manuzio 119, è attualmente sede Comunale e sede del Museo dell’Opera Aldina. E’ possibile accedere al Museo da via Sezze. Bassiano ha dato i natali ad Aldo Manuzio e in nome dell’illustre umanista ed editore si è originata nella comunità, ed è avvertibile in ampi strati della popolazione, una tradizione ormai decennale di attenzione alla produzione culturale. È così nata una prima raccolta di macchinari di stampa e un Museo delle Opere Aldine per onorare la dinastia di tipografi, che un ruolo importante ebbero nel Rinascimento italiano. Più di recente, anche con l’intenzione di valorizzare una sala dove sono conservati pregevoli graffiti della fine del Settecento, è stato realizzato – in rapporto con l’Università di Roma “La Sapienza – il progetto di un Museo delle Scritture.Un museo antropologico che intende mostrare e problematizzare grazie a ricerche specifiche e originali (condotte da Antonio Perri e Nadia Truglia) e usufruendo di reperti e scenografie i modi in cui si scrive nella nostra e in altre culture, gli stili di vita, le forme del pensare, i contesti di vita che hanno rapporto con la litteracy, con le sue logiche e le sue incessanti innovazioni.
Sul piano dell’allestimento come di quello della didattica il Museo delle Scritture presenta scenografie suggestive e attiva dispositivi interattivi, efficaci a promuovere un apprendimento attraverso la partecipazione diretta, un conoscere facendo esperienza.
Lungo Via Sezze si può ammirare la cinta Muraria. La cittadella di Bassiano impressiona per una cinta muraria continua e compatta rispetto alla configurazione quasi ellittica. Alcuni tratti di mura vennero sventrate per dare posto ad una circonvallazione.
Più avanti si può accedere nel centro storico e dopo una serie di vicoli e gradinate si può arrivare alla Chiesa di San Nicola, sita in Via Plebiscito 16. La Chiesa fu costruita nel XII secolo, ma fu restaurata nell’ultimo dopoguerra a causa dei danni subiti. Sono sopravvissuti miracolosamente numerosi affreschi: interessanti sono le scene relative alla donna colpita dalla peste e ad Erode e Salomè. Al sermonetano Girolamo Siciolante si deve quella che oggi può essere considerata una preziosità: un dipinto seicentesco della Madonna con quattro santi. Molto interessante è il pulpito di pietra
Tornando su Via Aldo Manuzio, davanti a Palazzo Caetani, è possibile raggiungere la Chiesa di Sant’Erasmo, sita in Piazza Sant’Erasmo, tramite vicoli del centro storico. La chiesa, nata sul tempio trecentesco danneggiato da un fulmine, fu completamente edificata nel 1530 e ulteriormente restaurata nella metà dell’Ottocento. Al suo interno sono conservati: un fonte battesimale, alcuni affreschi riportati alla luce nel 1960, un dipinto del Sacro Cuore attribuito al sermonetano Bernardo Cavallucci, una Ascensione del Cristo tra i santi Erasmo e Francesco, firmata nel 1599 da Francesco De Castello Flander. Sul portate di pietra squadrata, essenziale, si ritrova un bassorilievo con il Cristo Benedicente. Si raggiunge percorrendo Via Ricciotti e giungendo all’omonima piazza.
Tornando di nuovo su Via Aldo Manuzio è possibile proseguire su Via Giulio Bernardini per raggiungere il Parcheggio.
L’itinerario qui si conclude