Alla scoperta delle Chiese Storiche di Norma
Questo articolo vi porterà in un viaggio alla scoperta delle chiese di Cori, ognuna racconta una storia unica, intessuta di arte, fede e tradizione, che si riflette nelle loro architetture e nei tesori artistici che custodiscono.
Chiesa dell’Annunziata
Le prime testimonianze sulla SS. Annunziata risalgono al 1227, quando papa Gregorio IX include “Santa Maria di Norma”, nella diocesi di Velletri. La chiesa sorge nel punto più alto del centro storico e appare ben diversa rispetto a quella medievale a causa dei numerosi rifacimenti, restauri, ampliamenti, ristrutturazioni, documentati sino ai nostri giorni. Un importante intervento di ricostruzione e ampliamento risale all’anno 1533; una nuova consacrazione della chiesa avviene nel 1592, dopo alcuni tragici episodi di sangue e saccheggio da parte di Marco Sciarra. Nell’Ottocento la SS. Annunziata viene ulteriormente ristrutturata e acquisisce la forma basilicale con tre navate con un altare maggiore ed una serie di altari minori e cappelle nelle navate laterali. La facciata presenta oggi una finestra rettangolare e tre porte d’accesso corrispondenti alle navate non possiede più l’intonaco rosso scuro che la ricopriva fino a qualche decennio fa, ancora in qualche punto visibile. All’interno l’altare maggiore è adornato con una Annunciazione firmata e datata “Aurelio Mariani 1919” che ha sostituito il precedente quadro dell’Annunziata attribuito a Lello da Velletri, dipinto su tavola risalente al tardo Quattrocento e ora esposto all’interno dell’ufficio del parroco. L’abside e la volta della navata centrale sono stati decorati nel 1945 con dipinti murali di Padre Annibale Gabriele Saggi, che per i personaggi trasse spunto dai volti dei propri compaesani, rappresentanti delle vesti di santi e profeti, circondati da angeli con l’aspetto di bambini e immersi in un paesaggio naturale che richiama quello locale. La navata sinistra appare affrescata da varie scene. Nella prima cappella fatta erigere nel 1533 da Pietro Mastrelle, è un affresco con Sant’Antonio Abate. In quella accanto, dedicata a Santa Barbara padrona di Norma, vi è un affresco con la Madonna incoronata da due angeli con i Santi Antonio da Padova e Barbara. Risale alla seconda metà del Cinquecento, quando Antonio Caetani (del ramo di Maenza), signore di Norma, eresse qui una cappella. Sulla destra, la seconda cappella è dedicata alla Madonna del Rifugio dei Peccatori. Conserva l’immagine miracolosa portata a Norma nel 1717 dal beato Antonio Baldinucci e da allora venerata dalla popolazione. La terza cappella è dedicata alla Madonna del Rosario.
Chiesa della Madonna del Carmine o Chiesa Nuova
Edificata nella moderna Piazza Roma nel XVIII secolo come piccola cappella dedicata alla Madonna del Carmine, all’inizio del XIX secolo, su richiesta di alcuni fedeli si dette inizio alla costruzione di una nuova chiesa di maggiore ampiezza che ospitasse la Confraternita della Buona Morte. La Chiesa Nuova fu completata nel 1880 e in quell’occasione Michelangelo Caetani, duca di Sermoneta, donò un bellissimo altare marmoreo con colonne, appartenuto alla chiesa di sant’Antonio in Cisterna. La facciata della Chiesa del Carmine, sormontata da un grande timpano, è ripartita da quattro lesene con tre portali d’ingresso e navate laterali ribassate rispetto alla centrale. Sulla sinistra è un piccolo campanile. All’interno, sull’altare maggiore, è esposta la grande tela con la Madonna del Carmine, di scuola romana della seconda metà dell’Ottocento e donata dalla famiglia Viani. Nel dipinto viene ricordata l’apparizione mariana che il presbitero inglese Simone Stock ebbe il 16 luglio 1251, durante la quale ricevette dalla Vergine uno scapolare col “privilegio sabatino”, ossia la promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
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