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Insediamenti Preistorici nel Territorio Lepino: Un Viaggio nell’Antichità

Il territorio dei Monti Lepini, situato nel Lazio, racchiude una ricchezza archeologica che testimonia la presenza di insediamenti preistorici. Grazie agli studi del professor Luigi Zaccheo, raccolti nel volume “I Monti Lepini”, è possibile tracciare un quadro dettagliato delle scoperte effettuate in diverse località, tra cui Sermoneta, Carpineto Romano, Norma, Roccagorga e Sgurgola. Questi siti ci offrono una finestra sul passato, rivelando aspetti della vita quotidiana, delle pratiche funerarie e delle tecnologie utilizzate dai nostri antenati.

Sermoneta: La Necropoli di Caracupa e i Terrazzamenti di Monte Carbolino

A Sermoneta, la località di Caracupa ha restituito una necropoli dell’età del ferro con circa 100 tombe. Una particolarità di questa necropoli è la predominanza di sepolture femminili, il doppio rispetto a quelle maschili. I reperti trovati includono lance di bronzo, spade, fibule minuscole e un coltello di bronzo, oggi conservati in gran parte al Museo della Preistoria e Protostoria di Roma e all’abbazia di Valvisciolo. Sul Monte Carbolino, noto anche come Rava Roscia, sono stati scoperti terrazzamenti in opera poligonale, considerati le mura più antiche del Lazio. Le tombe trovate sui terrazzamenti anteriori, coperte da sassi, appartenevano a donne, come indicato dalla presenza di fibule ad arco ingrossato di filo bronzeo, tra le più antiche mai rinvenute.

Carpineto Romano: La Raccolta di Selci sul Pian della Faggeta

Carpineto Romano, in particolare il Pian della Faggeta, ha rivelato una notevole quantità di selci raccolte dal ricercatore Vincenzo Battisti. Questi manufatti comprendono nuclei raschiatori traversali, laterali e schegge di lavorazione, oltre a numerose cuspidi di freccia con uno e due peduncoli, databili al Neolitico. Questi ritrovamenti suggeriscono una sofisticata industria litica e una presenza umana significativa durante il periodo neolitico.

Norma: L’Industria Litica di Selvapiana

A Norma, nella contrada Selvapiana, è stata scoperta un’industria litica composta da bulini, grattatoi, punte e lame a dorso, oltre a raschiatoi di tipo musteriano. Questi reperti indicano una continuità di presenza umana dal periodo musteriano al Paleolitico superiore. Analoghe scoperte sono state fatte nel campo di Segni, contribuendo a delineare un quadro completo dell’evoluzione tecnologica e culturale della regione.

Roccagorga: Reperti dell’Età del Ferro

Nel comune di Roccagorga, numerosi reperti dell’età del ferro attestano un’attività umana intensa. Tra questi troviamo anse a nastro verticale, anse a piastra forata orizzontale, prese a linguetta e orli a labbro dritto. Sono stati raccolti anche frammenti di vasi, fornelli e fuseruole, insieme a strumenti litici preistorici appartenenti al Paleolitico superiore. Questi elementi suggeriscono un insediamento ben sviluppato con una varietà di attività domestiche e artigianali.

Sgurgola: La Tomba Eneolitica della Cultura di Rinaldone

A Sgurgola, una tomba dell’età eneolitica, appartenente alla cultura di Rinaldone, è stata scoperta con una sepoltura a grotticella. Lo scheletro, conservato nel Museo Preistorico di Roma, mostra tracce di ocra rossa sulla fronte, un rituale funerario per ridare vita ai defunti. Lo scheletro è stato trovato in posizione rannicchiata, circondato da oggetti personali come un’ascia martello di pietra, un pugnale di rame, frecce di selce e un vaso a fiasco nero. Questo ritrovamento offre un’importante testimonianza delle pratiche funerarie e delle credenze spirituali degli abitanti di quell’epoca.

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Gli insediamenti preistorici del territorio Lepino, documentati nel volume “I Monti Lepini” del professor Luigi Zaccheo, rappresentano un patrimonio archeologico di inestimabile valore. Le necropoli, le industrie litiche e i manufatti ritrovati offrono uno spaccato della vita e delle tradizioni delle popolazioni preistoriche che abitarono queste terre. Ogni sito, da Sermoneta a Sgurgola, contribuisce a ricostruire una storia millenaria, rivelando l’ingegnosità e la complessità delle culture che hanno preceduto la nostra. La preservazione e lo studio di questi reperti sono fondamentali per comprendere meglio il nostro passato e valorizzare il nostro patrimonio storico e culturale.

Testi di Riferimento: Luigi Zaccheo “I Monti Lepini”
Articolo di : Francesco Sinopoli e Giada Carconi (PCTO)

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