Cori e la Mostra “Res Rustica”: Un Viaggio tra Arte, Archeologia e Paesaggio attraverso le Tavole di Luigi Rossini
Il Museo della Città e del Territorio di Cori si arricchisce di un’importante acquisizione: otto tavole incise da Luigi Rossini nel 1825, dedicate all’antica Cora. Queste opere non rappresentano solo un prezioso contributo alla collezione del museo, ma anche una testimonianza significativa dell’evoluzione dell’archeologia e della rappresentazione del paesaggio nell’Ottocento. L’esposizione delle tavole all’interno della mostra “Res Rustica” consente di riscoprire non solo la memoria storica e archeologica della città, ma anche la sua dimensione paesaggistica e agricola, troppo spesso sottovalutata dagli studiosi.
LUIGI ROSSINI: UN ILLUSTRATORE INNOVATORE
Luigi Rossini, incisore di grande talento, si distinse per la verosimiglianza e la precisione dei suoi disegni, qualità che lo posero in netto contrasto con i suoi predecessori. In un’epoca in cui l’archeologia stava subendo una profonda trasformazione, Rossini contribuì a ridefinire il modo in cui l’antichità veniva percepita e rappresentata. Le sue opere si allontanano dalle interpretazioni visionarie del passato per abbracciare un approccio rigoroso e scientifico, che si basava sullo studio meticoloso e sugli scavi archeologici. Le vedute di Rossini sono un concentrato di memoria archeologica, storica ed etnografica, arricchite da un’attenta rappresentazione paesaggistica. Quest’ultimo aspetto, solitamente trascurato dagli osservatori, merita una particolare attenzione poiché aggiunge un ulteriore livello di comprensione del contesto in cui si trovavano i monumenti antichi.
Una delle opere più significative esposte nella mostra è la tavola 41 delle Antichità di Cora. In questa incisione, Rossini propone un panorama della città visto da Nord-Ovest, replicando la suggestiva scena che si apriva agli occhi del viaggiatore proveniente dalla strada per Giuliano e Velletri. La città di Cora è rappresentata immersa in un paesaggio composto da due rilievi montuosi, il Locca dei Pellecini e l’Arrestino, che fanno da sfondo. In primo piano, invece, si estendono ampie zone coltivate ad uliveto e orto. Di particolare interesse è la rappresentazione delle proprietà del convento agostiniano, attuale sede del museo cittadino, che a partire dal XV secolo furono destinate alla coltivazione di orti e uliveti. Questo dettaglio, documentato anche dal Catasto Gregoriano, testimonia l’importanza dell’agricoltura nel territorio circostante. Un recente scavo condotto tra le mura urbiche e il convento ha rivelato la presenza di setti murari utilizzati per imbrigliare il terreno, confermando la destinazione agricola della zona. Il ritrovamento di numerose ossa animali suggerisce inoltre che l’area fosse utilizzata come “pascolo olivato tra macigni”. La veduta di Rossini incornicia in basso vari elementi architettonici rinvenuti in città, tra cui una meta di una macina in pietra lavica, ora esposta nella Sala Conferenze del museo. Questo oggetto, simbolo della mostra “Res Rustica”, è caratterizzato da un’iscrizione che Rossini interpretò erroneamente come “HIS” invece di “HOS”. In altre due tavole, la 44 e la 47, Rossini esplora ulteriormente il rapporto tra la monumentalità e il paesaggio circostante. Nella tavola 44, l’incisore offre una veduta interna del tempio d’Ercole, dalla quale si può cogliere la vastità e la bellezza dell’orizzonte. Questo scorcio non solo esalta la grandiosità del monumento, ma offre anche una prospettiva privilegiata sulle Paludi Pontine e il mare, rivelando la stretta connessione tra la città e il suo ambiente naturale. Nella tavola 47, Rossini raffigura le imponenti mura poligonali di Cora, con lo sfondo di un vasto paesaggio che amplia ulteriormente la visuale del visitatore. Questa rappresentazione non è solo una testimonianza della maestria tecnica dell’incisore, ma anche un invito a riflettere sulla relazione tra l’uomo, la città e la natura, tema centrale della mostra “Res Rustica”.
Le tavole di Luigi Rossini esposte a Cori offrono molto più di una semplice documentazione archeologica. Esse rappresentano un ponte tra passato e presente, tra memoria storica e paesaggio, e tra l’antico e il moderno. La mostra “Res Rustica” permette di riscoprire la ricchezza culturale e paesaggistica di Cora, evidenziando l’importanza dell’agricoltura e del territorio nella storia della città. Grazie a Rossini, l’antica Cora rivive attraverso immagini che catturano non solo la sua grandezza monumentale, ma anche la sua profonda connessione con la natura circostante.
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