La piazza poggia su un terrazzamento realizzato tra il II e il I sec. a.C. proprio sotto il tempio dei Dioscuri e la successiva chiesa del SS. Salvatore (XIII sec. d.C.). Di certo, aveva la funzione di ampliare lo spazio del foro, ma non solo. Come suggerisce il nome, Pozzo Dorico nasconde un segreto: era la copertura di uno spazio polifunzionale. Sotto il suo selciato bianco si apre una serie di ambienti che servivano principalmente da cisterna di raccolta dell’acqua, ma è quasi certo che ospitassero anche un mercato coperto, opifici per la lavorazione delle materie prime e magazzini. La traccia più evidente della funzione idrica è il tombino in pietra sul lato verso via Petrarca. Per il complesso sistema idrico, in passato si è pensato che gli ambienti sotto la piazza ospitassero le terme di Cori. In realtà, oggi si tende a escludere l’ipotesi. Tale piazza è il perfetto esempio di come Cori abbia assorbito, inglobato e riadattato a usi moderni tutti i suoi spazi più antichi. La città vecchia vive ancora nella città nuova.
Angelo Ternavasio (Roma 1894 – Nettuno 1981).
Monumento ai Caduti della I guerra mondiale, travertino h. 550 ca. – 1927. Bastione di piazza del Municipio.
Il monumento, collocato a mò di acroterio sui bastioni di piazza Municipio, raffigura la “Vittoria alata” che sorregge una lucerna votiva. E’ senza ombra di dubbio uno dei capolavori della monumentalistica nella nostra provincia. Evidente l’influenza del gusto tardo-simbolista, che ha caratterizzato gran parte della scultura italiana del primo ‘900.
fonte: http://www.online.latina.it/scultura/cori/