Fra Sermoneta e Norma, ai piedi del monte Corvino, ad una altitudine di 104 metri, si trova l’abbazia di Valvisciolo, dedicata ai santi Pietro e Stefano. Essa fu edificata tra il 1150 e il 1170 e rappresenta la più antica chiesa di stile gotico cistercense della Marittima e Campagna. Il nome di Valvisciolo le fu dato in ricordo dell’omonima abbazia montana, situata in territorio di Carpineto, abbandonata forse a causa delle dure condizioni ambientali. I monaci greci basiliani, intorno all’anno 1000, furono tra i primi ad abitare il luogo dove venne successivamente edificata l’abbazia. E’ soprattutto con l’arrivo dei monaci cistercensi, verso la meta del XII secolo, che l’abbazia fu completamente terminata assumendo la forma attuale. La facciata della chiesa, a capanna semplice, con un solo portale centrale, è arricchita da un grande e splendido rosone, formato da 12 colonnine di marmo, le cui basi sono fissate ad un altro cerchio più piccolo. Sopra il rosone abbiamo un piccolo occhio. L’interno, a tre navate, è scandito da otto pilastri di forma rettangolare, molto semplici e privi di ornamenti architettonici. Le navate laterali, più piccole della navata centrale, furono aggiunte in epoca successiva alla prima costruzione. E’ da osservare che sui pilastri insistono archi ogivali, mentre gli archi che sorreggono la navata centrale sono a tutto sesto; la copertura delle navate laterali è a crociera. Il coro, a pianta rettangolare, è illuminato da tre belle monofore arcuate e in alto da un piccolo rosone.