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Museo di Norma 28 Aprile 2021 Photo: Enrico de Divitiis / ©2021ENRICOdeDIVITIIS.it

Arte e Antichità a Norma: Alla Scoperta del Museo Archeologico

Il Museo Archeologico Virtuale nasce per favorire la comprensione e la visita dell’antica Norba e trova accoglienza nel centro storico, nei locali della vecchia sede comunale totalmente restaurati, in via della Liberazione. Nelle sale espositive è stato realizzato un museo “non tradizionale”: attraverso una voce narrante si anima il racconto della storia della città e dei suoi monumenti in epoca repubblicana, delle ricerche condottevi e dei ritrovamenti avvenuti. Nella sala di accoglienza l’inquadramento territoriale delimita l’area urbana e mostra come essa sia posta, a mò di “fortezza”, a controllo dell’intera Piana Pontina. La zona su cui sorge la città antica, è caratterizzata da colline, veri e propri elementi naturali qualificanti l’area, in molti casi associate a luoghi di culto. Le sale successive, quindi, conducono il visitatore alla scoperta dei santuari, utili a comprendere le caratteristiche culturali, i riti e le comuni credenze di un popolo che riconosceva alle divinità il ruolo di protettrici. Le terrecotte depositate dai fedeli quale atto di devozione forniscono preziose indicazioni sia sull’artigianato artistico locale, sia sulle divinità titolari dei templi; le vetrine raccolgono i calchi di ex voto raffiguranti parti del corpo umano (teste maschili e femminili, maschere facciali, organi genitali, piedi e mani), disposti ad illustrare le caratteristiche delle dee (Diana e Giunone) e le loro competenze. Il rapporto con la fecondità ed il mondo femminile è testimoniato da pesi da telaio, versioni fittili di melagrani, organi femminili e numerose statuine in terracotta, rinvenute durante gli scavi.

Museo di Norma 28 Aprile 2021 Photo: Enrico de Divitiis / ©2021ENRICOdeDIVITIIS.it

Accanto all’apparato di tipo tradizionale, il Museo, di innovativa concezione, si giova di moderne tecnologie di comunicazione, attraverso le quali sviluppa la funzione didattica: all’interno del circuito espositivo, sono state attivate postazioni video, con filmati che con immagini virtuali propongono le ricostruzioni di strade, edifici, templi e case della città antica. Attraverso tali ausili informatici il Museo si apre ad una dimensione culturale più vasta: non solo Museo della città di Norba, ma spunto per la conoscenza delle città romane di epoca repubblicana, della vita che vi si conduceva, del livello culturale, sociale, dell’architettura ed urbanistica. Le evidenze archeologiche, solitamente poco leggibili, ricostruite con magiche suggestioni, ricostruzioni tridimensionali, filmati ed effetti sonori, che immergono il visitatore nel mondo antico, appaiono evidenti e di immediato interesse. Così, ad esempio, al pian terreno, la visita del percorso dedicato alle aree sacre si apre con una presentazione audiovisiva che sviluppa ricostruzioni in elevato dei templi di Diana e di Giunone, e si conclude con una postazione interattiva che fornisce ulteriori dati sul tema dei culti nell’antichità.
Il sistema museale si avvale di una grande quantità di notizie, foto e informazioni: le postazioni interattive, infatti, consentono una visita più attenta per mettere a fuoco diversi aspetti, scegliendo argomenti e tematiche attraverso interrogazioni; il sistema informativo rende visibili, tra l’altro, le immagini e le descrizioni di reperti rinvenuti nell’area archeologica ma assenti nelle sale.

La scelta del virtuale, dunque, permette di conoscere ed apprezzare il sito archeologico, attraverso le immagini ed il racconto orale. Il Museo, nato con l’intento di diventare un modello per l’uso del multimedia nel campo della valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico, permette al visitatore di ottenere la trama necessaria per compiere un viaggio nel tempo. A questo scopo rispondono anche le ricostruzioni presentate: il racconto, infatti, non trascura gli aspetti del vivere quotidiano mostrati con ricostruzioni tridimensionali e modellini di attrezzi antichi che accompagnano il visitatore alla scoperta della vita nel mondo antico. Di forte impatto visivo, in tal senso, è la ricostruzione in scala reale di una stanza in tipico stile pompeiano e di una cucina romana costituita da un bancone, un focolare e mensole sulle quali sono esposti calchi di stoviglie e lucerne. Un angolo della stessa sala, proprio come in una casa antica, è riservato alla principale attività domestica della donna, la tessitura, rappresentata da un telaio in legno perfettamente funzionante. Una postazione video interattiva illustra, inoltre, il funzionamento di una cucina antica e fornisce alcune curiosità culinarie. Al piano superiore le sale sono allestite per tematiche: le mura, tecniche e materiali e il sistema di approvvigionamento idrico, temi che, per il carattere didattico dell’allestimento, sono mostrati attraverso ricostruzioni. Nel trattare dell’architettura e dell’urbanistica in epoca repubblicana, in alcune sale del Museo sono esposti, riprodotti in miniatura, gli strumenti antichi legati alle tecniche di misurazione e distribuzione delle terre.

Museo di Norma 28 Aprile 2021 Photo: Enrico de Divitiis / ©2021ENRICOdeDIVITIIS.it

L’opportunità al visitatore di ampliare la conoscenza di questi aspetti tecnici legati al territorio e di verificarne le applicazioni nel mondo antico è offerta nelle ultime due sale dedicate ad esemplificazioni di città a pianta ortogonale e di parcellizzazioni di territori laziali. Nel piano seminterrato del Museo cinque sale completamente restaurate e rese accessibili ospitano un magazzino settecentesco di conservazione dell’olio, che mostra ancora l’organizzazione originale, importante testimonianza di archeologia moderna e attrazione per la visita. Si tratta di sale e salette di piccole e medie dimensioni disposte a mò di labirinto, con stretti passaggi, contraddistinte lungo le pareti da una fitta sequenza di orci in terracotta dipinti, ancora al loro posto, alloggiati in banconi. Quasi tutti i doli hanno il corpo di forma ovoide-piriforme ed orlo arrotondato, con anse di presa in alto; i cordoni paralleli all’orlo, con la funzione di raccogliere il trabocco di olio, sono decorati con incisioni a spina di pesce. I motivi pittorici, eseguiti su alcuni orci prima della cottura, presentano girali nella parte superiore e bande verticali in basso. Tra tutti, di maggiore interesse e suggestione sono gli orci sui quali, durante i restauri, sono state scoperte, oltre all’impronta di moneta e alla data incisa, numeri arabi stampati con vernice nera. Numerose anche le tracce lasciate dall’invecchiamento e dall’uso originario degli orci, in prevalenza resti dell’olio caduto all’esterno. Preziose informazioni sulle tipologie di olio prodotte nel settecento in questa zona sono fornite da scritte, eseguite sugli intonaci dei banconi in muratura, indicanti le qualità e le quantità di olio serbato.

Museo di Norma 28 Aprile 2021 Photo: Enrico de Divitiis / ©2021ENRICOdeDIVITIIS.it
di Sinopoli Francesco e Campagna Laura 
Testi di  Paola Carfora e Stefania Ferrante

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