Il capitolo più importante dell’attività edilizia della famiglia Borghese fu quello della creazione della grande piazza antistante il palazzo Borghese, raggiungibile grazie ad una grande strada in salita, che passa attraverso un arco monumentale. La situazione precedente ai lavori voluti dal cardinale Scipione ci sono noti grazie alla descrizione e ai disegni dell’Itinerario da Mondragone a Montefortino del Pontefice Paolo V nel 1615, da cui apprendiamo che la salita originariamente terminava nel punto in cui oggi si trova l’arco, dove c’era uno stretto portone, che si trovava tra la stalla di Palazzo Colonna e la salita che portava alla vecchia piazza, più piccola e a una quota più alta; dalla medesima porta un’altra strada in salita raggiungeva l’entrata del palazzo passando attraverso un arco chiamato “antiporta”, che già allora si apriva verso ovest. Lo scopo dell’intervento promosso dal cardinale era quello di dotare il palazzo di una grande piazza, che ne facesse risaltare la grandezza, eliminando i vari dislivelli. L’arco, sebbene decentrato, fu ingrandito e monumentalizzato e la strada fu sopraelevata e prolungata per raggiungere la piazza principale e lungo il suo nuovo tratto furono aperti gli ingressi ai locali sotterranei (granai e stalle) del palazzo Colonna. Fu realizzato dal Vasanzio entro il 1620, come testimoniava l’iscrizione con lettere di piombo che correva sul lato ovest, oggi perduta. Sulla sommità dell’arco trova, infine, posto una bellissima loggia scoperta ornata di merli in tufo, sormontati da palle di pietra palombina, che può considerarsi una piccola appendice della terrazza – piazza soprastante.