Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Largo Wadowice
Difficoltà: nessuna
Tempo: 2 ore circa
Dopo aver parcheggiato la macchina a largo Wadowice, dove si trova anche il capolinea dei mezzi pubblici si prosegue lungo Via Carpinetana e si entra nel Centro Storico del paese fino a raggiungere la piazzetta del Cardinal Giuseppe Pecci, qui vi è una delle due fontane del Tripisciano volute da Papa Leone XIII.
La fontana presenta un frontespizio con stemma pontificio ed un bacino con tre delfini attorcigliati, a ricevere acqua da un mascherone. Nella parte centrale, una lastra marmorea in squisiti distici latini racconta i benefici dell’acqua del Monte Carpino, mentre lontano si odono rumori di guerra.
Salendo la gradinata situata vicino la piazzetta si può ammirare Palazzo Pecci. Nel Palazzo nacque Papa Leone XIII. Di linea elegante e austera, l’edificio è situato nella parte “dammonte” del paese, nel punto più elevato della collina. Nelle sale sono ritratti i numerosi pontefici tra i quali Pio IX e Pio XI, oltre che al benefattore della cittadina Papa Leone XIII. Importante la biblioteca con migliaia di volumi e alcune cinque centine. Il Palazzo non è aperto al pubblico.
Più avanti si trova la Chiesa di San Leone Magno, voluta da Papa Leone XIII, venne innalzata sulla Piazza che poi prenderà il nome del Pontefice, nell’anno1882 dall’architetto Francesco Fontana, in sostituzione dell’antica chiesa abbaziale di San Nicola di Bari. In stile neoclassico, presenta tre ingressi con pronao tetrastilo sormontato da un timpano: l’interno è pianta basilicale con tre navate e volta a botte, sorrette da colonne corinzie su cui insistono i matronei.
Da San Leone si torna nella Piazzetta Cardinal Giuseppe Pecci e si prosegue su Via Cavour fino ad arrivare alla Chiesa di San Nicola. Chiesa abbaziale del XIII secolo, fortemente rimaneggiata, in Via la Rosa. La facciata presenta due ripide rampe di scale in pietra calcarea. L’interno ha tre navate con ampio presbiterio sorrette da robuste arcate e capriate lignee. Parrocchia della famiglia Pecci, in essa vi era costituita la confraternita di San Francesco Saverio, creata dal San Gaspare del del Bufalo durante il periodo di brigantaggio napoleonico. Attualmente è adibita a mostra_ museo dei “Cimeli Leoniani”.
Proseguendo su Via la Rosa si arriva in Piazza Regina Margherita. La Piazza è situata nel cuore del paese, nella quale si trovano l’imponente chiesa del Sacro Cuore (La Collegiata) e la fontana del Tripisciano voluta da Papa Leone XIII. La Chiesa è stata innalzata per volontà popolare tra il 1750 e il 1752, su progetto di Domenico Schiera e maestranze locali, fu eretta in Collegiata nell’anno 1752 con bolla di Papa Clemente XIV . Nella metà del secolo XIX la sua facciata, in stile tardo barocco , venne realizzata dall’architetto Francesco Fontana; altri lavori vennero eseguiti dal tempo di Leone XIII. Nell’anno 1921 la Chiesa verrà intitolata al Sacro Cuore di Gesù. La Chiesa Collegiata presenta una struttura massiccia con tre portali , in pietra calcarea, opera di scalpellini locali. Gli interni sono a pianta centrale con pilastri sorretti da paraste su cui poggia una cupola con tiburio. Il presbiterio è stato recentemente arricchito da mosaici, con un Sacro Cuore benedicente la cittadina di Carpineto. A ricordo del pontefice Leone XIII, una statua marmorea benedicente, opera di Giuseppe Luchetti. La Fontana del Tripisciano presenta un elegante frontespizio oblungo nel cui mezzo ressta incorniciata una lapide marmorea con distici elegiaci del pontefice Carpinetano (Leone XIII) . Ai lati della mostra scendono due delfini che versano acqua su due coppe sorrette da telamoni pisciformi, mentre al centro un’altra coppa riceve direttamente l’acqua dalla bocca di un leone . Le tre coppe, a loro volta, versano il prezioso liquido su di un grandioso bacino.
Scendendo da Piazza Regina Margherita si prosegue su Via Costanzo Ciano. Passando davanti il Comune ci si immette su Via San Pietro fino a raggiungere Piazza San Pietro dove vi è collocata l’omonima Chiesa. Nell’anno 1610 il Cardinale Pietro Aldobrandini, signore di Carpineto e l’amministrazione del tempo fondarono alle pendicii del Capreo e di rimpetto all’abitato un Convento di San Pietro Apostolo. Il corpo del fabbricato, ubicato nell’omonima Piazza, presenta tre strutture di epoca differente:quella centrale di inizio secolo XVII è la Chiesa con Convento(1610-1629); quella di destra è il Cappelone di San Francesco (1885); quello di sinistra è l’ospedale voluto da Papa Leone XIII( oggi casa di riposo Leone XIII).
Qui l’itinerario si conclude tornando al parcheggio che si trova a largo Wadowice.
Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Largo Wadowice
Difficoltà: nessuna
Tempo: mezza giornata
Dopo aver parcheggiato la macchina a largo Wadowice, dove si trova anche il capolinea dei mezzi pubblici si prosegue lungo Via Carpinetana e si entra nel Centro Storico del paese fino a raggiungere la piazzetta del Cardinal Giuseppe Pecci, qui vi è una delle due fontane del Tripisciano volute da Papa Leone XIII.
La fontana presenta un frontespizio con stemma pontificio ed un bacino con tre delfini attorcigliati, a ricevere acqua da un mascherone. Nella parte centrale, una lastra marmorea in squisiti distici latini racconta i benefici dell’acqua del Monte Carpino, mentre lontano si odono rumori di guerra.
Salendo la gradinata situata vicino la piazzetta si può ammirare Palazzo Pecci. Nel Palazzo nacque Papa Leone XIII. Di linea elegante e austera, l’edificio è situato nella parte “dammonte” del paese, nel punto più elevato della collina. Nelle sale sono ritratti i numerosi pontefici tra i quali Pio IX e Pio XI, oltre che al benefattore della cittadina Papa Leone XIII. Importante la biblioteca con migliaia di volumi e alcune cinque centine. Il Palazzo non è aperto al pubblico.
Più avanti si trova la Chiesa di San Leone Magno, voluta da Papa Leone XIII, venne innalzata sulla Piazza che poi prenderà il nome del Pontefice, nell’anno1882 dall’architetto Francesco Fontana, in sostituzione dell’antica chiesa abbaziale di San Nicola di Bari. In stile neoclassico, presenta tre ingressi con pronao tetrastilo sormontato da un timpano: l’interno è pianta basilicale con tre navate e volta a botte, sorrette da colonne corinzie su cui insistono i matronei.
Da San Leone si torna nella Piazzetta Cardinal Giuseppe Pecci e si prosegue su Via Cavour fino ad arrivare alla Chiesa di San Nicola. Chiesa abbaziale del XIII secolo, fortemente rimaneggiata, in Via la Rosa. La facciata presenta due ripide rampe di scale in pietra calcarea. L’interno ha tre navate con ampio presbiterio sorrette da robuste arcate e capriate lignee. Parrocchia della famiglia Pecci, in essa vi era costituita la confraternita di San Francesco Saverio, creata dal San Gaspare del del Bufalo durante il periodo di brigantaggio napoleonico. Attualmente è adibita a mostra_ museo dei “Cimeli Leoniani”.
Proseguendo su Via la Rosa si arriva in Piazza Regina Margherita. La Piazza è situata nel cuore del paese, nella quale si trovano l’imponente chiesa del Sacro Cuore (La Collegiata) e la fontana del Tripisciano voluta da Papa Leone XIII. La Chiesa è stata innalzata per volontà popolare tra il 1750 e il 1752, su progetto di Domenico Schiera e maestranze locali, fu eretta in Collegiata nell’anno 1752 con bolla di Papa Clemente XIV . Nella metà del secolo XIX la sua facciata, in stile tardo barocco , venne realizzata dall’architetto Francesco Fontana; altri lavori vennero eseguiti dal tempo di Leone XIII. Nell’anno 1921 la Chiesa verrà intitolata al Sacro Cuore di Gesù. La Chiesa Collegiata presenta una struttura massiccia con tre portali , in pietra calcarea, opera di scalpellini locali. Gli interni sono a pianta centrale con pilastri sorretti da paraste su cui poggia una cupola con tiburio. Il presbiterio è stato recentemente arricchito da mosaici, con un Sacro Cuore benedicente la cittadina di Carpineto. A ricordo del pontefice Leone XIII, una statua marmorea benedicente, opera di Giuseppe Luchetti. La Fontana del Tripisciano presenta un elegante frontespizio oblungo nel cui mezzo ressta incorniciata una lapide marmorea con distici elegiaci del pontefice Carpinetano (Leone XIII) . Ai lati della mostra scendono due delfini che versano acqua su due coppe sorrette da telamoni pisciformi, mentre al centro un’altra coppa riceve direttamente l’acqua dalla bocca di un leone . Le tre coppe, a loro volta, versano il prezioso liquido su di un grandioso bacino.
Proseguendo su Via Umberto I, si sale poi su Via Alessandro Porta dove vi è la Chiesa di Sant’Angelo o San Michele. A ridosso della Torre Medievale, risale al sec XIII, con il titolo di Sant’Andrea, sorse con funzione di chiesa di corte. Successivamente intitolata a San Michele Arcangelo o Sant’Angelo. Nel sec XVIII perse la sua titolarità di parrocchia in favore della chiesa Collegiata. Epigrafi e scultura d’epoca medievale hanno un certo interesse storico.
Continuando la salita e raggiungendo il punto più alto del paese si arriva al Palazzo Aldobrandini che oggi ospita il Museo Territoriale La Reggia dei Volsci. Il Museo si compone di sei sezioni che analizzano la storia,l’arte, il territorio, le espressioni religiose (confraternite) e ludiche (Pallio della Carriera), i grandi eventi legati alla figura del conterraneo pontefice Leone XIII. Inoltre , sono presenti l’antico artigianato e le forme del lavoro umano, unitamente alle espressioni legislative e statarie.
Tornando su Via Umberto I si prosegue fino ad arrivare alla Chiesa di San Giovanni che presenta un interessante portale con formelle di bronzo dello scultore Tommaso Ambrosetti in cui si racconta la storia dell’ordine Carmelitano . Annesso alla Chiesa vi è il moastero delle Monache Carmelitane intitolato a Sant’Anna.
Continuando a scendere su Via San Giacomo si arriva all’omonima Chiesa. Edificata nel secolo XIV con il titolo di Santa Maria Maggiore, ebbe nel secolo XVII il titolo attuale di San Giacomo Maggiore. Restaurata ed ampliata, con canonica. Dall’architetto A. Bonanni al tempo del pontefice Leone XIII (1884), assunse un importante ruolo politico in quanto in essa veniva conservato il bussolo per l’elezione dei 40 capifamiglia, 10 per ogni parrocchia. Oggi adibita a museo di Arte Sacra “Simulacrum”. Mostra permanente nella canonica della Chiesa San Giacomo. E’una raccolta di materiale ed oggetti sacri proveniente da una decina di chiese, spaccato d’arte e di artigianato anche locale, ereditato dal clero, dagli ordini religiosi, dalle confraternite.
Restando su Via San Giacomo si passa sotto la Porta della Peschiera. E’ la Porta d’ingresso al paese. Da qui parte il famoso corteo storico del Pallio della Carriera, manifestazione che caratterizza il borgo.
Proseguendo su Via D. Alighieri si arriva alla Chiesa di Santa Maria del Popolo. Risalente al 1483 ed è sottoposta nel corso del tempo a diversi interventi di restauro. La costruzione avvenne come atto di ringraziamento a Dio e alla Vergine che avevano liberato il paese dal terribile flagello della peste. Nel 1657, l’Immacolata Concezione fu dichiarata patrona di Carpineto e venne posto sull’altare maggiore un suo grande quadro con lo stemma del Comune.
Scendendo in Via Santa Maria dopo aver superato la rotonda ci si immette in Via Sant’Agostino ( Via Carpinetana ) fino ad arrivare all’omonima Chiesa. Documentata dal secolo XII, la Chiesa è dedicata a Sant’Antonio Abate, protettore del mondo degli animali, eretta da un Priore degli Antoniani. Nel secolo XIV passò agli Eremitani di Sant’Agostino, che lo abitarono dandogli il nuovo titolo. All’interno si possono ammirare una capriata lignea con arco trionfale e il presbiterio con pala d’altare di Sant’Agostino. Nel presbiterio, un organo svizzero, dono della diocesi di San Gallo al Pontefice carpinetano. Il complesso è situato nella via omonima. Sant’Agostino è il patrono del paese.
Lungo la Via di ritorno, vi è il monumento ai Caduti, che si trova davanti al municipio, compiuto nel 1933 e realizzato grazie agli sforzi di tante persone e con il contributo economico dei concittadini. Il monumento è stato realizzato con il pregiato marmo di Carrara e le fonti storiche ci dicono che la messa in opera fu affidata ai suoi marmorari. Purtroppo non è dato conoscere chi ha progettato e scolpito il monumento. Qui l’itinerario si conclude tornando al punto di partenza a largo Wadowice