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ITINERARI

Itinerario Prossedi – Pisterzo

 

Tematismo: storico, artistico

Luogo di partenza: Via Principessa Augusta Gabrielli

Difficoltà: nessuna

Tempo: 2 ore circa

Il Comune di Prossedi si erge sui verdi Monti Lepini e si affaccia sull’alta e affascinante valle dell’Amaseno. La sua fondazione risale al VIII sec. d.C. ad opera degli abitanti dell’antica Privernum scampati alla sua distruzione messa in atto dai Saraceni.

Arrivati nel borgo si può parcheggiare l’auto lungo Via Principessa Augusta Gabrielli e raggiungere a piedi Piazza Umberto I ( attenzione! Zona a traffico limitato).

Al centro della Piazza  si trova il Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale, realizzato dallo scultore Corradi Betta  ed inaugurato il 4 novembre 1922. Si tratta di una stele marmorea decorata a rilievo e sormontata da una grande aquila dalle ali aperte. E’ un bel esempio di monumento in stile liberty , tra i più pregevoli della provincia di Latina. Sui quattro lati della parte terminale si leggono le parole : Amore, Fede, Patria, Lavoro.

Davanti al Monumento ai Caduti si erge il Palazzo Baronale, di cui non sono note notizie precise sulla costruzione; si presume intorno al XII sec., quando appartenne ai De Ceccano, per poi passare agli Annibaldi e, con un salto temporale, ai Massino ( XVI sec. ) e agli Altieri ( XVIII sec. ). Al suo interno soggiornò Papa Pio IX in occasione della sua visita del 1856. La costruzione domina il paese ed appare robusta e quadrata, con bastoni angolari, alleggerita all’interno da un vasto cortile.

Da qui è possibile proseguire a piedi verso il centro storico, passando dalla Porta Principale, costruita nel 1765 su progetto di Domenico Schiera e che reca la scritta SPQP, cioè Senatus Popolus Que Proxedanus “il Senato e il Popolo di Prossedi”, che riecheggia il celebre SPQR romano. L’orologio della torre che sovrasta la porta risale al 1899.

Oltrepassata la Porta Principale ci si trova davanti al Palazzo delle Carceri, di origine medievale. La sua costruzione risale al 1807 per volere del principe Pietro Gabrielli. L’architetto incaricato per la realizzazione di tale opera fu il romano Francesco Rust, al quale venne commissionato anche l’ampliamento del palazzo dei Gabrielli. L’edificio si presenta come un imponente blocco di forma irregolare, scandito da finestrature regolarmente disposte su tre delle sue cinque facciate. Il prospetto Est, non presenta un disegno architettonico preciso. Nel lato corto dell’edificio è inserita la porta di accesso ai piani superiori ed ai locali sotterranei un tempo utilizzati come carcere. Nella progettazione di tale edificio, l’architetto dovette tenere conto del tessuto urbano circostante; è per tali ragioni che si optò per la realizzazione di un edificio racchiuso in cinque facciate di diversa misura.

Da qui si  prosegue lungo Via Placido Gabrielli , svoltando poi su Via dei Venti dove è possibile ammirare la seicentesca Chiesa di Sant’Agata. Presenta un parato di pietra viva e malta sobrio e robusto, movimentato da elementi semicircolari che si addossano ai lati della facciata fino a due terzi dell’altezza dell’edificio. La pianta è a croce greca, con absidi e cappelle negli angoli della croce, quattro grossi pilastri con capitelli ionici ed un ampia cupola centrale. L’altare centrale in marmo, che contrasta con i colori della restante parte, è un elemento aggiunto in uno dei restauri per sostituire un grosso altare in legno. Bella è la pala d’altare raffigurante “Il martirio di Sant’Agata” (sec. XVII). E’ situata nell’attuale Piazza XI Febbraio.

Si prosegue sui Via dei Venti e poi su Via dei Portici fino ad incrociare Via Roma, dove è situata la Chiesa di San Nicola, in stile romanico (sec. XIII), ma non è nota la data di costruzione. Sembra che alla base della nascita di tale luogo di culto vi fosse l’esigenza delle Confraternite religiose di riunirsi. Successivamente, si arrivò a trascurare la costruzione, tanto che nel 1846 il Vescovo della diocesi di Frosinone decise di emettere un decreto di chiusura al culto poiché minacciava rovina ed era addivenuta vera stalla di animali. La facciata è caratterizzata dalla grandezza del portale, scolpito in marmo con molta cura, che risale agli inizi del XIII secolo. Sulla facciata, sovrastante il portale, domina un maestoso rosone ed archetti intrecciati, con otto colonnine. L’altare domina dall’alto tutta la chiesa; per raggiungerlo infatti bisogna salire una scalinata composta da otto gradini.

Risalendo Via Roma si torna alla Porta Principale e da qui si può tornare all’auto. Su via Principessa Augusta Gabrielli sono situati, il Palazzo comunale e la Chiesa della Strammetta.

La Chiesa si trova ai margini dell’abitato, in Via Principessa Gabrielli, e prende il nome dalla stramma (ampelotema tenax), che nasce in abbondanza nella zona. Si tratta di un edificio compatto, a capanna semplice, al quale si accede tramite alcuni gradini. All’interno presenta numerosi affreschi. E’ proprietà privata e chiesa di culto.

Sulla SS.Monti Lepini, che porta a Frosinone, da segnalare la Fontana dei Papi, è un monumento commemorativo di papa Benedetto XIII, realizzato nel 1727 in occasione di una visita del Pontefice. L’opera è costituita da un grande blocco di marmo bianco proveniente dalle cave di Coreno Ausonio, sul quale è posta la lapide commemorativa sormontata dallo stemma papale e da quello della famiglia De Carolis, che ne commissionò la realizzazione.

A circa 12 km si trova Pisterzo, l’unica frazione di Prossedi. Dopo aver parcheggiato ( davanti alla casa di riposo “la Casa del Sole”) si può visitare facilmente a piedi, lungo Via Borgo si arriva davanti al Monumento ai Caduti e alla Chiesa di San Michele Arcangelo.

La Chiesa interamente ricostruita nel 1924, vicino alla vecchia struttura distrutta durante un incendio nell’anno 1921. Essa presenta un protiro e un piccolo campanile con copertura a capanna composita; il suo interno è a tre navate divisa da 12 colonne. Il soffitto, a capriate, presenta modeste decorazioni.

Più avanti è possibile  ammirare il Palazzo Gabrielli – edificio di epoca medievale, si trova vicino alla chiesa e per la sua forma quadrata e per i contrafforti che irrobustiscono la struttura viene chiamato “Il Castello”- e il Palazzo del Capitano, di origine medievale, ospitava la Civica Amministrazione. Piuttosto modesto nella struttura, è stato completamente ristrutturato. Qui l’itinerario si conclude.