Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Via Anastasio Gigli
Difficoltà: nessuna
Tempo: 2 ore circa
Si arriva a Roccagorga sia da Sezze che da Priverno-Maenza. Si arriva e si Parcheggia in Via Anastasio Gigli e si prosegue poi sulla strada fino alla Cappella di Sant’Antonio da Padova. Costruita nel 1600, si trova all’ingresso del centro abitato per chi proviene da Priverno. E’ una Cappella di stile barocco a forma circolare con bellissima copertura realizzata con tegole maiolicate. La Cappella, nel cui interno si trova la statua del Santo, è stata recentemente restaurata ed è tenuta con grande cura dai fedeli.
Si scende lungo Corso Repubblica e si arriva in Piazza 6 Gennaio . Interessante esempio di urbanistica del 1700, questa piazza ha cambiato nome numerose volte, partendo dai primi del Novecento quando si chiamava Piazza Vittorio Emanuele, divenuta poi Piazza Italia nel dopoguerra, fino a diventare Piazza VI gennaio. Quest’ultimo nome ci sembra il più appropriato perché su questa piazza ebbe luogo l’eccidio del 6 gennaio 1913.
Da Piazza 6 Gennaio si può raggiungere la Chiesa dei SS. Leonardo ed Erasmo in Piazza della Refolta. La chiesa, di stile barocco, fu terminata nel 1773. La facciata ha una forma convessa, con un campanile non molto alto alla sua destra. L’interno è a tre navate. Ricca di ornamenti, la chiesa ha un altare maggiore ricco di marmi policromi e con gli stemmi del Cardinale Ginnetti, la cui famiglia ne commissionò la realizzazione.
Dalla parte opposta della Piazza si può raggiungere facilmente il Palazzo Baronale o Doria Pamphili. Il Palazzo , realizzato in età medioevale , ma fortemente modificato nel corso dei secoli, si raccoglie attorno ad un cortile e reca all’esterno “la firma ” degli ultimi feudatari, lo stemma dei Doria Pamphili. E’ composto da due corpi di fabbrica separati da una sorta di maschio campanile, sormontato da un orologio. Ospita le sedi dell’ Etnomuseo di Roccagorga e della Biblioteca Comunale.
All’interno del Palazzo Baronale (Piano terra e seminterrato), si trova l’Etnomuseo dei Monti Lepini. Il Museo di Roccagorga è stato inaugurato nel dicembre 1999 e occupa numerosi ambienti del piano terra e del seminterrato del Palazzo Baronale. Nel museo riusciamo a comprendere ed a conoscere la continua evoluzione della comunità, con i riti legati al lavoro e con i ritmi della vita quotidiana. Veniamo così a contatto con la tragedia del 6 gennaio 1913, allorché alcuni cittadini furono falciati dal piombo dei soldati. Da ammirare è la stanza in cui sono raffigurati i Santi Patroni dei comuni Lepini. L’Etnomuseo presenta una spiccata vocazione didattica che si realizza in appositi laboratori frequentati da docenti e studenti.
Ripartendo dalla Piazza 6 Gennaio e proseguendo su Via Cristoforo Colombo si arriva alla Chiesa di Sant’Onofrio. La cappella di S. Onofrio è una piccola chiesetta di campagna.
Purtroppo non ci sono informazioni precise sulla sua origine.
Questo luogo religioso è stata ristrutturato nel 2003 grazie a un’iniziativa spontanea dei cittadini di Roccagorga con l’aiuto dell’Amministrazione comunale che ha contribuito mettendo a disposizione messi e materiali per il recupero del sito.
I promotori e gli esecutori materiali della ristrutturazione sono Palombi Patrizio, Cammarone Antonio, Romanzi Aldo e Morea Mauro.
A causa delle infiltrazioni sulle pareti da 10 anni non è più visibile un dipinto raffigurante S.Onofrio, per questo motivo la ristrutturazione deve essere ultimata.
Tornando indietro girando su Via Cristoforo Colombo si arriva alla Chiesuola su Via Borgo Madonna. La Chiesuola Si trova all’ingresso del centro abitato per chi proviene da Sezze. Più che una chiesa , si deve parlare di una “cona” degli inizi del 900, ormai inglobata nelle moderne costruzioni. E’ stata restaurata la struttura edilizia e l’ovale in cui è raffigurata la Madonna con il Bambino, opera di inizio 900.
Proseguendo su Via Borgo Madonna si arriva in Via S. Giuseppe dove si trova l’omonima Chiesa. La Cappella di S.Giuseppe si trova nella parte più bassa del paese . Negli anni scorsi questa cappella è stata riaperta dagli stessi abitanti della zona e riordinata nell’interno con una certa cura dal volontariato delle donne che provvedono all’ordinaria manutenzione.
In passato c’era la bella tradizione, che i più anziani ricordano, di tutti i ragazzini del paese che scendevano nella cappella di S. Giuseppe, allora in aperta campagna, per farsi il piccolo schioppo con palline di stoppa. Festeggiavano così il 19 Marzo la festa di S. Giuseppe.
Dopo aver visitato la Cappella di S.Giuseppe l’itinerario si conclude tornando al punto di partenza nel parcheggio in Via Anastasio Gigli.