Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Corso Giuseppe Garibaldi
Difficoltà: nessuna
Tempo: 2 ore circa
Arrivando a Sermoneta è possibile parcheggiare lungo Corso Giuseppe Garibaldi. Da qui si può osservare la Cinta Muraria di fortificazione che fu costruita, tra il XV e XVI secolo in pietra calcarea. In città si entra attraverso le quattro porte: Porta Centrale, Porta delle Noci, Porta San Nicola, Porta Sorda. Pregevoli sono il Bastione della Torrenuova e il Bastione di San Sebastiano. Il primo, costruito tra il XVI e il XVII sec., è caratterizzato dalla tipica “coda di rondine” ed è un possente bestione pentagonale. Il Bastione di San Sebastiano, costruito nel XVI secolo, è uno degli accessi al paese e si caratterizza per una serie di colonne in muratura sulle quali veniva appoggiato un tavolato necessario a passaggio delle merci e delle armi. In caso di pericolo, il tavolato veniva smontato e issato il ponte levatoio all’interno della porta. Il visitatore ha la possibilità di effettuare una passeggiata dalla Porta delle Noci alla Porta Sorda, ammirando da un lato l’intera fortificazione del Centro storico e dall’altro, un paesaggio che va da Roma fino al Circeo: i Castelli Romani, Ninfa, la pianura Pontina, il mare, il Monte Circe e le isole Pontine. Il percorso, lungo circa 1 km e immerso negli oliveti secolari, è attrezzato con pavimentazione in pietra, teche illustrative e panchine.
Proseguendo a piedi su Corso Garibaldi si arriva a Piazza del Popolo dove sono presenti la Casa di Girolamo e più avanti La Loggia dei Mercanti e Porta Annibaldi. La Loggia dei Mercanti, di elegante aspetto, è situata in un ambiente urbano semplice e silenzioso. Fu realizzata nel 1446 per volere di Onorato Caetani, per essere adibita a sede del comune, degli affari e delle assemblee popolari. Si presenta come struttura completamente porticata, sotto ariose arcate a tutto sesto, con largo uso di pietra squadrata, secondo linee quattrocentesche. La loggia rappresenta ancora oggi un punto di incontro dei cittadini ed è uno dei luoghi più caratteristici del paese.
Continuando su Via della Valle, si passa davanti alla sede Comunale, antico palazzo nobiliare (XV secolo), situato anch’esso nel cuore della cittadina nelle vicinanze di Piazza del Popolo, le linee architettoniche ne denotano l’importanza di rango che esso rivestiva a suo tempo. Da notare nella parete di fondo della cappella un affresco realizzato da Girolamo Siciolante.
Poi prendendo Via delle scalette, sulla sinistra, si raggiunge il Castello che occupa la sommità del colle intorno al quale si sviluppa la cittadina di Sermoneta. La prima parte del castello fu costruito nel XIII secolo dalla famiglia Annibaldi, con un maschio a pianta quadrangolare alto circa 40 metri. Di qual periodo, all’interno sono visibili tre grandi camini, classificabili tra la categoria ad angolo. Successivamente il castello fu ampliato dai Caetani, nel XV secolo, costruendo la sala dei Baroni, lunga 22 metri e divisa in quattro campate da tre archi a sesto acuto. Ma la traccia più significativa lasciata dalla famiglia Caetani sono le cosiddette “Camere pinte”, abitate dai signori del castello, fatte affrescare da un’artista della scuola del Pinturicchio e recentemente restaurate.
Poi sempre su Via della Valle, salendo le scalinate all’interno del centro storico del paese, si arriva alla Chiesa di San Michele Arcangelo. La costruzione della chiesa, stretta tra le case, risale alla seconda metà del XIII secolo. Un piccolo portico immette nella navata centrale, affiancata dalle due laterali. La pianta ha forma irregolare; il soffitto ha volte a crociera semplice e poggia su arcate di cui una soltanto a sesto acuto. All’interno di notevole interesse: l’organo settecentesco, il battistero del 1603, la pala d’altare del pittore fiammingo Francesco da Castello raffigurante L’incoronazione della Vergine con san Michele Arcangelo” (fine del XVI sec.), l’affresco raffigurante la Crocifissione. Dalla navata sinistra, scendendo delle scale, si accede alla cripta dove troviamo affreschi quattrocenteschi. Situata nelle vicinanze di Piazza del Popolo, la chiesa è attualmente chiusa, ma può essere visitata con la Pro Loco di Sermoneta.
Da qui si prosegue su Via Val Pagana e poi su Via Giacomo Matteoti si arriva alla Chiesa di San Nicola. Si trova in Valle Pagana fuori le mura, ma dentro l’abitato. E’ stata costruita nel XIII secolo ed è a tre navate. Rappresenta un’interessante edificio di architettura medievale.
Da Via Giacomo Matteotti si svolta su Via Bastione della Portella, dove si può vedere una delle Porte del paese, Porta Sorda.
Da Via Bastione della Portella si prende Via Girolamo Siciolante e poi si svolta a destra su Via Santa Maria per arrivare all’omonima Piazza. Qui si trovano Il Museo Diocesano e La Cattedrale di Santa Maria. Il Museo, inaugurato nel 2003, è ospitato nei suggestivi locali prossimi alla chiesa di Santa Maria,destinati un tempo ad Atrio ed ad Oratorio dei battenti. Nel museo sono raccolti numerosi dipinti ad olio di soggetto religioso provenienti dalle varie chiese di Sermoneta. Alcuni di questi dipinti sono opera dei pittori Girolamo Sciolante e Francesco de’ Costello.
La Chiesa costruita dai monaci dell’Abbazia di Fossanova, su una struttura esso della esistente del XII secolo, la cattedrale presenta un evidente stile cistercense, soprattutto nell’impianto longitudinale della chiesa, a tre navate divise da robusti pilastri, maggiormente evidenziata dopo i restauri del secolo scorso. La struttura odierna risulta notevolmente modificata rispetto a quella originaria, soprattutto Senza a seguito della realizzazione di numerose cappelle tutte diverse tra loro, avvenuta nel XVIII secolo.La Cattedrale situata in piazza S. Maria si caratterizza e del sicuramente per l’alto campanile romanico (circa 24 metri) costruito a blocchetti squadrati di calcare. Composto da cinque piani, si osservano modiglioni e scodelle maiolicate. L’ingresso è a del preceduto da un portico di stile gotico a due arcate a sesto acuto.All’interno merita di essere vista la sedia episcopale calcarea, ricavata da un’ara romana del periodo adrianeo. Pregevole è anche la pala d’altare, in una delle cappelle laterali, raffigurante la Madonna degli Angeli (opera di Benozzo Gozzoli, XV secolo), che protegge con le mani Sermoneta, adagiata sulle sue ginocchia e riconoscibile dal campanile e dalle mura del Castello. Altre splendide opere sono: l’Incoronazione della Vergine (di Girolamo Siciolante), la Madonna che allatta il Bambino di ispirazione leonardesca, la Madonna e i santi Gesuiti (di Odoro Vicinelli), San Giacomo con pellegrina e bastone (di G.B. Viganego, XVIII secolo), lo Sposalizio di S. Caterina d’Alessandria (XVIII secolo). E ancora la cappella del coro affrescata con scene della glorificazione della Madonna Assunta in cielo, nonché con figure relative alla vita della stessa caratterizzate per una delicata umanità
Inoltre da Piazza Santa Maria è possibile accedere al Giardino degli Aranci. Il Giardino nasce nel Cinquecento. In origine l’area veniva chiamata “pomerio” e non era edificabile poichè era destinata all’esercito. Nel Settecento l’area diventa giardino
Dopo aver attraversato la Piazza, bisogna svoltare a destra su Via Aldo Manuzio e poi a sinistra su Via dell’Annunziata per ritornare su Corso Garibaldi dove è parcheggiata l’auto.
Tematismo: storico, artistico
Luogo di partenza: Strada Provinciale Monticchio
Difficoltà: nessuna
Tempo: 2 ore circa
Arrivati sulla Strada Provinciale Monticchio , sulla destra è possibile vedere La Torre di Monticchio. Posta ai piedi dei Lepini e della cittadina di Sermoneta, l’antica collinetta sulla quale si ergeva la pianta quadrangolare della Torre Petrara, chiamata anche Torre della Vittoria, torre Normanna o semplicemente Torre di Monticchio (dal luogo dove è collocata), appare al visitatore alta e inaccessibile, a causa di una cava che ne ha divorata i suoi fianchi. Essa presenta un muratura di piccoli scapoli di calcare bianco ben sagomati, posti in opera in forma efficacemente orizzontale.
Continuando su Strada Provinciale Monticchio e poi su Via dell’Abbazia , per un percorso di circa 4 km, si arriva alla magnifica Abbazia del Valvisciolo. Situata fra Sermoneta e Norma, ai piedi del monte Corvino, ad un’ altitudine di 104 metri, dedicata ai santi Pietro e Stefano. Essa fu edificata tra il 1150 e il 1170 e rappresenta la più antica chiesa di stile gotico cistercense della Marittima e Campagna. Il nome di Valvisciolo le fu dato in ricordo dell’omonima abbazia montana, situata in territorio di Carpineto, abbandonata forse a causa delle dure condizioni ambientali. I monaci greci basiliani, intorno all’anno 1000, furono tra i primi ad abitare il luogo dove venne successivamente edificata l’abbazia. E’ soprattutto con l’arrivo dei monaci cistercensi, verso la meta del XII secolo, che l’abbazia fu completamente terminata assumendo la forma attuale. La facciata della chiesa, a capanna semplice, con un solo portale centrale, è arricchita da un grande e splendido rosone, formato da 12 colonnine di marmo, le cui basi sono fissate ad un altro cerchio più piccolo. Sopra il rosone abbiamo un piccolo occhio. L’interno, a tre navate, è scandito da otto pilastri di forma rettangolare, molto semplici e privi di ornamenti architettonici. Le navate laterali, più piccole della navata centrale, furono aggiunte in epoca successiva alla prima costruzione. E’ da osservare che sui pilastri insistono archi ogivali, mentre gli archi che sorreggono la navata centrale sono a tutto sesto; la copertura delle navate laterali è a crociera. Il coro, a pianta rettangolare, è illuminato da tre belle monofore arcuate e in alto da un piccolo rosone.
Dall’Abbazia si prosegue su Via Ninfina fino ad arrivare ai Giardini di Ninfa. Seppur nel territorio del Comune di Cisterna di Latina, Ninfa è strettamente legata alla storia della famiglia Caetani e quindi a Norma e Sermoneta, dalle quali dista pochi chilometri. Ai margini della via Pedemontana Volsca che collegava Roma con il Sud del Lazio, proprio sotto la rupe di Norma, al lato di un limpido laghetto formato dalle acque del fiume Ninfeo, nel VII secolo d.C. si insediò un modesto nucleo di abitanti che avevano abitato la diruta Norba. il Giardino di Ninfa comprende un giardino all’inglese di circa 8 ettari realizzato sulle rovine dell’omonima cittadina medievale e attraversato dal fiume Ninfa.
Qui volge al termine l’itinerario di Sermoneta.