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Aspettando Polline Fest

Quando:
4 marzo 2023@21:00 Europe/Rome Fuso orario
2023-03-04T21:00:00+01:00
2023-03-04T21:15:00+01:00
Dove:
Sezze
Via San Carlo 160
Costo:
10,00
Contatto:
3286115020

ASPETTANDO POLLINE

A partire dal 4 Marzo appuntamenti imperdibili.
All’interno di questo pre-festival Giuseppe Pestillo dirigerà un seminario di recitazione “Dal testo all’interpretazione”.

Ingresso per spettacoli 
10 € intero
8 € ridotto

Seminario 
60 €

polline-fest

18-19 MARZO 2023

aspettando-polline-18-marzo-2023

12 Marzo

Segna la data…
Il prossimo fine settimana [ sempre durante #aspettandopolline] sarà dedicato alla formazione con Giuseppe Pestillo.
tutte le info in locandina!
POLLINEfest Matutateatro
#pollinefest #sezze #formazione
— a Sezze.

polline-fest-2

4 MARZO

aspettando-polline-4-marzo

Primo appuntamento di ASPETTANDO POLLINE 4 MARZO ORE 21, MAT spazio_teatro


“C’ERA UNA VOLTA IN UMBRIA” di e con:
Silvio Impegnoso
mappa pittorica di Federica Terracina
luci e scenotecnica: David Rinaldini
collaborazione alla drammaturgia: Federica Terracina e Serena Angelucci
realizzato con il supporto di:
compagnia lacasadargilla, C.U.R.A. Centro Umbro Residenze Artistiche, Spazio Zut, Strabismi, Teatro Argot Studio

“Quando dopo dieci anni trascorsi a Roma ho deciso di tornare a vivere nella mia città, Foligno (in provincia di Perugia), ho anche deciso di recuperare il filo di una ricerca che da qualche tempo aveva iniziato ad appassionarmi. Fin dalla mia adolescenza ero sempre stato affascinato dalle numerose storie che riguardavano la città nel periodo che va dal dopoguerra agli anni novanta, storie di un mondo di provincia forse lontano dagli avvenimenti della grande Storia ma coloratissimo, vitale, ricco di episodi avvincenti. Tutte venivano presentate come rigorosamente vere, e devo ammettere che non mi è mai interessato più di tanto scoprire se fossero vere, false, o mescolassero verità e menzogna in proporzioni variabili, quanto piuttosto mi avvinceva l’affresco che, complessivamente, andavano a dipingere. Tra tutte queste storie, una in particolare mi è sembrata degna di essere raccontata. È la storia dell’ascesa e del declino di uomo, esistito realmente e scomparso da qualche anno, che possedeva un incredibile (e del tutto fuori dagli schemi) talento per gli affari. Avventuriero spericolato, visionario precursore dei tempi, imprenditore del mercato dei tessuti, dell’edilizia e del turismo, giocatore d’azzardo, mecenate miliardario appassionato delle belle arti e della cultura giapponese, mente lucida dallo sguardo di ghiaccio ma dal sangue caldo, “anarchico a tempo indeterminato” come egli stesso amava definirsi, il Dottor Cavadenti (nome di finzione, ispirato ad un soprannome reale) è stato tutto questo”. Un uomo vestito da investigatore sta componendo, al centro della scena, un mosaico composto da spessi fogli dipinti. Mentre la costruzione del puzzle continua, l’uomo ci racconta dell’ascesa e del declino del Dottor Cavadenti, leggendario e spericolato genio degli affari, e dei suoi amici e compagni d’avventura nella Foligno del dopoguerra: il coraggioso Slender, il pigro Lumaca, l’eccentrico Tassu. Talvolta l’uomo, impersonando un autentico detective da poliziettesco di serie b (con tanto di Ray-Ban a goccia), si perde in congetture improbabili e dettagli pittoreschi, altre volte indugia in una lenta danza accompagnata da una musica tradizionale giapponese per narrarci la vicenda di Yomi, grande pittore di Tokyo e amico del Dottor Cavadenti. Alla fine, il puzzle si rivela essere un paesaggio umbro di cui l’uomo, il suo trench da investigatore e il suo kimono da cerimonia divengono gli ultimi tasselli, parte di un dipinto che abbiamo noi stessi ricomposto, e che costituisce il paesaggio stesso della nostra anima, per arrivare agli ultimi momenti della vicenda che ci portano fino ai giorni nostri.

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