RADURE MAENZA: Tamburo rosso
Castello Baronale- Piazza del Duomo
Valentina Ferraiuolo presenta
TAMBURO ROSSO
La pelle del tamburo è l’unica che puoi percuotere
Se c’è una peculiarità che distingue in modo chiaro la musica popolare dagli altri generi è la sua innata capacità di dare voce a quei gruppi o microcosmi sociali che sono normalmente esclusi dalla collettività. È facile intuire come gli “esclusi” un tempo fossero i contadini ed i pastori. Oggi invece sono coloro a cui viene tolta la voce e la possibilità di espressione. Sono le vittime di violenza. Violenza morale, violenza psichica, violenza sociale, che annienta prima lo spirito e poi, successivamente e non necessariamente, il corpo. Una violenza che spesso si consuma tra le mura domestiche o tra le vie dei paesi in cui tutto sembra scorrere tranquillo.
Alle vittime di violenza è letteralmente tolta la parola, perché che cos’è la parola se non l’espressione dell’io? E come può nascere la parola, il logos, se l’io è annientato? L’assenza di parola diventa la cifra, la dimensione entro cui si muovono le vittime di violenza. Il silenzio. La parola negata, strozzata. Il vuoto.
Da qui nasce “Tamburo Rosso”, dall’idea che il suono, le parole e la musica possano interrompere questo silenzio riempiendolo con la forza del grido, ma anche con la dolcezza di un canto o di una ninna nanna.
Progetto che nasce nel 2012 con lo slogan: “la pelle del tamburo è l’unica che puoi percuotere” in cui il tamburo, che nella tradizione è strumento “femminile” diventa il mezzo con cui parlare di donne, cantare di donne e recuperare la bellezza e la forza del ruolo della donna nella tradizione popolare e nella società, il tamburo e la donna sono facce di una stessa medaglia, un dualismo che li vede protagonisti di miti, storie e leggende.
Partendo da un lavoro di ricerca e ripercorrendo repertori e ritmi della tradizione italiana, Tamburo Rosso accende un faro sul ruolo sociale che oggi ha la donna e il suo strumento magico e su come ancora cerchino di interagire ponendo accenti su problematiche di cui l’uomo è vittima e carnefice. Il tamburo diventa culla, scudo, figlio, il bene che scaccia il male. La donna intona parole e accarezza l’anima di chi le ascolta, accogliendo con senso materno la fragilità del mondo intero. Tamburo Rosso porta questa voce in giro per città e per paesi tracciando un percorso nell’universo femminile e in quello del tamburello in cui non c’è posto per la violenza e creando un momento di scambio e sensibilizzazione e lo fa usando diversi canali, comunicativi e formativi.
Da qui l’esigenza di intervenire nel sociale utilizzando ogni forma possibile, cominciando dalle scuole per cui Tamburo Rosso svolge laboratori, organizzando eventi in collaborazione con scrittori per creare dibattiti in-formativi sui temi della violenza di genere ma in modo più amplio sui disagi delle categorie deboli, organizzando mostre fotografiche ( esponendo le foto delle tante persone che negli anni hanno partecipato alla campagna di sensibilizzazione di Tamburo Rosso inviando una loro foto con il tamburo) e infine sotto forma di spettacolo musicale.
Lo spettacolo ha una struttura flessibile che può essere modificata in base ad esigenze specifiche, partendo dal concetto più semplice e immediato di concerto ( con organico variabile in base agli spazi e esigenze logistico- tecniche, per cui può essere un trio con chitarra, violoncello, tamburello e voce, o arricchendosi di violino, clarinetto, fisarmonica e basso), fino a creare un vero e proprio evento in cui alla musica si affianca la danza, la lettura, il teatro e l’arte visiva e con il coro di voci giovanili frutto degli stessi laboratori di Tamburo Rosso.
Le numerose collaborazioni con artisti di spicco del panorama musicale italiano (da Ambrogio Sparagna a Francesco De Gregori, Carmen Consoli, Luca Barbarossa…) fanno sì che si possa pensare ad uno spettacolo anche con ospiti di rilievo. Oggi Tamburo Rosso è anche un disco il cui ricavato viene utilizzato per finanziare le attività a scopi sociali e di sostegno per i Centri e Sportelli di ascolto con una particolare attenzione per l’infanzia.
Gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito
Prenotazione obbligatoria: tel. 0773889644 dal lunedì al venerdì ore 9.30- 17.00
Il numero di spettatori è regolato da normativa prevenzione e gestione Covid-19
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