Festival Radure 2024: Un Viaggio nella Storia di Segni
Nel suggestivo scenario di Segni, il Festival Radure 2024 si appresta a trasformare due luoghi intrisi di storia in palcoscenici vibranti di cultura e tradizione. Domenica 28 luglio e venerdì 2 agosto, la Cisterna Romana e la Chiesa di San Pietro accoglieranno spettacoli mozzafiato e intrattenimento coinvolgente, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile.
LA CISTERNA ROMANA
Testimonianza dell’antica grandezza di Segni, la Cisterna Romana è un vero e proprio capolavoro di ingegneria idraulica. Situata nell’area dell’antica acropoli, la cisterna era parte integrante di un complesso sistema di distribuzione delle acque, alimentato principalmente dall’acqua piovana raccolta dalle superfici circostanti. Costruita su un incavo circolare nel banco di calcare, la cisterna era rivestita con un doppio strato di cocciopesto e un poderoso gettato di cementizio, secondo le antiche ricette di costruzione romane. La sua presenza testimonia l’importanza dell’approvvigionamento idrico per la vita quotidiana della città, oltre a rappresentare un esempio impressionante di architettura romana avanzata. Oggi, la Cisterna Romana continua a stupire i visitatori con la sua maestosità e la sua bellezza intramontabile, trasportando chiunque la visiti indietro nel tempo per rivivere l’epoca dorata di Segni. Il grande bacino circolare era soltanto il punto di partenza di un più complesso sistema di distribuzione delle acque, basato su almeno una seconda grande cisterna e su una serie di canalizzazioni, rinvenute in più punti del fianco occidentale della città, che sembrano restituire l’immagine di un vero e proprio acquedotto urbano alimentato ad acqua piovana. Mentre nella città romana l’acropoli era destinata ad ospitare il culto della divinità protettrice della città, nel medioevo acquisisce un ruolo prettamente strategico, in virtù del fatto che era il luogo più incline a essere fortificato e sicuramente quello maggiormente difendibile. A livello archeologico, purtroppo, le uniche tracce riconducibili a un intervento collocabile cronologicamente ai primi secoli del medioevo sono i segni evidenti di un restauro effettuato nelle pareti di contenimento0della terrazza terminale dell’antica acropoli, funzionale al tempo stesso anche al nuovo sistema di difesa adottato per la città. A tale intervento si deve riferire, in un periodo ancora imprecisato, anche la costruzione della torre, di cui ci fornisce la testimonianza il Marocco, che indica nella zona retrostante la chiesa di San Pietro, una torre «guasta, opera de’ bassi tempi», volgarmente chiamata la torretta. Tutti i dati a nostra disposizione, dunque, spingono a pensare che sull’antica acropoli della città fosse venuto strutturandosi un vero e proprio baluardo difensivo, in cui la popolazione poteva trovar rifugio sicuro in caso d’assedio. Se è possibile che la sistemazione di questo castrum possa risalire già ai primi secoli dell’altomedioevo, in maniera analoga a molte altre città in questo periodo, in un arco di tempo compreso tra il XII e il XIII secolo numerosi interventi sembrano modificare ulteriormente l’aspetto di questa zona, che dovette accentuare il carattere di borgo fortificato. In questo momento, infatti, oltre agli interventi architettonici riscontrabili nella chiesa di San Pietro, i documenti ci attestano la costruzione di un palazzo da parte del pontefice Eugenio III, probabilmente nel posto oggi occupato dal maestoso complesso dell’ex Seminario Vescovile.
LA CHIESA DI SAN PIETRO
La chiesa di San Pietro si trova nell’area dell’antica acropoli ed è costruita sui resti di quello che era il grande tempio di Giunone Moneta (II secolo a.C.), di cui rimangono il podio e parte della cella centrale sulla quale oggi si innalza l’edificio cristiano. La trasformazione da tempio pagano a chiesa, probabilmente è avvenuta già in epoca altomedievale, ma a livello architettonico non rimane nulla di questo periodo, fatta eccezione per pochi, ma significativi frammenti di decorazione in marmo, alcuni reimpiegati come materiale da costruzione nel campanile romanico, insieme ad un altro esemplare oggi esposto presso il Museo Archeologico Comunale. La chiesa è costituita da un’unica navata, anche se nella parete di destra sono ancora visibili tre ampie arcate, che farebbero pensare almeno ad un’altra piccola navata posta su questo lato dell’edificio. All’interno di questi archi, costruiti in epoca medievale, durante alcuni lavori di restauro, effettuati nell’anno 1965, sono stati scoperti alcuni affreschi. Il primo, databile al XIII secolo, raffigura una Madonna in trono con il Bambino; degli inizi del XV secolo, invece, è l’affresco di San Sebastiano.
Con il Festival Radure 2024, Segni si conferma come una destinazione imperdibile lungo la Via Francigena del Sud, offrendo ai visitatori un’opportunità unica di esplorare la sua storia millenaria e godere di spettacoli culturali di altissimo livello. Con la Cisterna Romana e la Chiesa di San Pietro come palcoscenici, il festival promette di trasportare il pubblico in un viaggio indimenticabile attraverso la cultura e la tradizione di Segni.
SPETTACOLI VI EDIZIONE RADURE A SEGNI:
Radure: Spazi culturali lungo la Via Francigena del Sud 2024’ è il primo festival di valorizzazione del patrimonio culturale del sistema territoriale dei Monti Lepini dedicato ai luoghi della cultura attraversati dal cammino spirituale della Via Francigena del Sud. Giunto alla sua sesta edizione si svolge nei comuni di Sermoneta, Segni, Maenza, Cori, Norma, Roccagorga, Carpineto Romano e Priverno.
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