Iconografia della Crocifissione nei Monti Lepini: Un profondo viaggio Spirituale durante la Pasqua
Nei Monti Lepini, tra le vette maestose e i borghi intrisi di storia, l’iconografia della Crocifissione si dipana attraverso opere d’arte sacra che narrano la passione di Cristo in modo unico e coinvolgente. In questo viaggio attraverso le testimonianze artistiche della fede, ci soffermeremo su quattro opere di particolare rilevanza in altrettante chiese del territorio.
Gorga: il Pathos della Crocefissione di XVIII secolo
La chiesa di Santa Maria Assunta a Gorga ospita un tesoro artistico risalente al XVIII secolo: una drammatica rappresentazione della Crocifissione. Posta su uno dei lati dell’altare, l’opera cattura lo sguardo con la sua intensità emotiva. La scena principale vede Cristo crocifisso affiancato da Maria, Giovanni Evangelista e Maddalena, le cui espressioni comunicano il dolore e la devozione. Quest’opera, oltre a essere un capolavoro artistico, si inserisce nel tessuto spirituale della comunità, richiamando alla contemplazione della passione di Cristo.
Concattedrale di Santa Maria a Priverno: Il Crocifisso di Giuseppe Baccari (1672-1673)
Nella concattedrale di Santa Maria a Priverno, la terza cappella di sinistra, nota come il “cappellone”, custodisce un crocifisso ligneo scolpito tra il 1672 e il 1673, attribuito all’artista locale Giuseppe Baccari. Quest’opera, oltre a essere un esempio di maestria artistica, rappresenta un legame profondo tra l’artista e la comunità locale. Il crocefisso, con la sua espressività, invita i fedeli a meditare sulla sofferenza di Cristo e sulla redenzione.
Chiesa di San Michele a Sermoneta: le Due Iconografie della Crocifissione
La chiesa di San Michele a Sermoneta ospita due diverse rappresentazioni della Crocifissione, entrambe dotate di un forte impatto visivo e spirituale. L’opera attribuita al pittore Domenico Fiorentini, situata nella navatella sinistra della chiesa, mostra Cristo in croce con una Vergine afflitta dal dolore colta in un momento di mancamento. Nell’altra opera più antica rispetto a quella del Fiorentini, sono rappresentati i due ladroni affianco al Cristo crocefisso sormontato dalla figura dello Spirito Santo sottoforma di colomba bianca. Queste opere, uniche nella loro interpretazione, offrono una prospettiva ricca e complessa della Crocifissione.
Il realismo doloroso del Crocifisso di Sermoneta
La scultura di frate Vincenzo Pietrosanti nativo di Bassiano (1624-1694), pur risultando frammentaria in quanto priva delle braccia, testimonia l’esperienza giovanile dell’artista. Non si conosce la committenza anche se è certa la provenienza dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Sermoneta. Per il realismo “doloroso” è evidente una adesione del frate alla cultura figurativa dell’Europa transalpina.
Santuario del Crocefisso a Bassiano: L’Incanto del Crocifisso Ligneo
A Bassiano, nel suggestivo santuario del Crocefisso, si trova un crocifisso ligneo che cattura l’attenzione dei visitatori. Quest’opera, oltre a incarnare la maestria artigianale, emana un senso di sacralità e devozione. Il crocifisso, al centro di questo luogo di culto, diventa un punto focale per la preghiera e la riflessione, invitando i fedeli a immergersi nella contemplazione della Crocifissione.
Un Mosaico di Fede e Arte Nei Monti Lepini
In conclusione, l’iconografia della Crocifissione nei Monti Lepini si rivela come un mosaico di fede e arte, intrecciando la maestria degli artisti con la spiritualità della comunità. Da Gorga a Priverno, da Sermoneta a Bassiano, queste opere trasportano i fedeli in un viaggio emozionale e spirituale attraverso la passione di Cristo. Nel contemplare queste rappresentazioni uniche, si svela un patrimonio artistico e culturale che abbraccia il divino, offrendo ai visitatori un’esperienza di profonda connessione con il sacro nei Monti Lepini.
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