La ricerca della regolarità, il controllo dell’imprevisto, lo sforzo di razionalizzare l’indistinto, sono processi che marcano le tappe dell’evoluzione umana: addomesticando ciò che percepisce come caos selvaggio, l’uomo definisce ritmicamente il tempo e lo spazio. Questo ritmo-ordine lo ritroviamo condensato in uno dei più antichi strumenti di organizzazione e di misura delle nostre vite, il calendario. Tacche sul fluire del tempo, i giorni, i mesi e gli anni orientano l’uomo nella società e nel mondo, separano la dimensione sacra da quella profana, l’ordinario dallo straordinario. Il passaggio da un tempo all’altro è possibile grazie al rito che apre una porta per uscire dalla quotidianità ripetitiva e irreversibile ed entrare nel mondo dell’eccezionalità. Dal calendario mitico-operativo dei primi agricoltori, legato ai ritmi stagionali e biologici, a quello liturgico e ritualizzato della Chiesa, fino a quello lineare e quantitativo della modernità, vediamo il costituirsi di un intreccio di ritmi differenti: cicli produttivi e rituali, elementi civili e religiosi, ufficiali e popolari che definiscono concezioni del tempo stratificate ma spesso in conflitto. Ogni individuo vive, oggi, orizzonti temporali tra loro differenti, in una “dimensione di pendolarità” tra concezioni del tempo storicamente distanti tra loro, sperimentando così diversi modi di essere nella contemporaneità (P. Grimaldi, Il calendario rituale contadino. Il tempo della festa e del lavoro fra tradizione e complessità sociale, 1994). L’attuale concezione del tempo sembra avere come caratteristica l’apertura al mutamento dei cicli, mentre quella contadina sembra riproporre pratiche simboliche collaudate, che attraverso il rito, rifondano il senso di appartenenza alla comunità. Ma anche dove sembra essersi perso il legame con il passato, la festa costituisce un forte elemento di identità locale, un invito a vivificare la tradizione nel presente. I paesi dei Monti Lepini offrono la possibilità di vivere l’intreccio di cicli festivi appartenenti a diverse concezioni del tempo. Da gennaio a dicembre, il viaggiatore attento e curioso potrà partecipare a processioni connesse al calendario liturgico cristiano, feste patronali, rituali di rinnovamento stagionale legati a cicli produttivi agricoli, ma anche commemorazioni storiche, sagre ed eventi di vario genere.
Dicembre Gennaio Febbraio.
DALLA SACRA RAPPRESENTAZIONE AL CARNEVALE
Religiosità e performance si mescolano nell’evocazione delle atmosfere natalizie lepine, a partire dal Natale dentro le mura di Bassiano fino alle Sacre Rappresentazioni del 6 gennaio, giorno in cui a Cori si rievoca l’arrivo dei magi alla grotta della natività e a Norma le vie del paese si trasformano in un presepe vivente. Il 16 e il 17 gennaio, in occasione della festa di S. Antonio Abate, dopo la solenne processione, si può assistere a Norma alla distribuzione di pane benedetto e polenta e alla cerimonia di benedizione degli animali. Infine, attraverso la Sagra della polenta di Sermoneta (21 gennaio) e la Giornata di Ringraziamento di Priverno, una polentata all’interno della Chiesa di Ceriara (28 gennaio), ci si avvicina al clima dei Carnevali di Priverno, Sermoneta e Sonnino.
Marzo Aprile Maggio
FUOCHI E PASSIONI
Il 9 febbraio la Matticella di S. Giulianitto di Giulianello (Cori), anticipa e inaugura le locali feste del fuoco, riti di rinnovamento, rigenerazione e propiziazione agricola, inseriti in quello che Van-Gennap ha definito il “ciclo di primavera”. Da S. Giuseppe, al Venerdì Santo, all’Ascensione, i Monti Lepini si illuminano di fuochi che bruciano i residui dell’inverno per accogliere la bella stagione. Il 18 marzo, la vigilia di S. Giuseppe, potrete scegliere se partecipare alla Festa dei Faùni di Sermoneta o al Gonfalone dei Faoni di Priverno, gara tra le contrade per il miglior focaraccio, monumentale catasta di legno eretta nelle piazze e incendiata all’imbrunire. Potrete rivedere i grandi falò il giorno successivo a Itri. Sempre nel novero delle feste del fuoco, i Focaracci del Venerdì Santo di Roccagorga: le due contrade del paese preparano ognuna un falò nella piazza, per poi accenderlo all’uscita della Processione del Cristo Morto dalla chiesa. Sarà un’occasione per vivere l’atmosfera di antagonismo tra i ragazzi e le ragazze delle due squadre, protagonisti assoluti della piazza. Nella Settimana Santa, inoltre, a Sezze, potrete assistere alla Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo o partecipare a Priverno, il Venerdì Santo, alla Sacra processione delle macchine che rappresentano i quadri della Passione. La vigilia della seconda domenica di Maggio, a Cori, potrete seguire il pellegrinaggio al Santuario del Soccorso compiuto per rinnovare di anno in anno l’offerta alla Madonna dei ceri, da parte di giovani in costume rinascimentale. La Processione delle Torce di Sonnino chiude il ciclo festivo dei fuochi lepini: il giorno della vigilia della Festa dell’Ascensione (20 maggio) si compie un antico rito di ricognizione collettiva dei confini dell’abitato; la processione dei torciaroli parte il pomeriggio e ritorna in paese all’alba del giorno dopo, seguendo due diversi percorsi che di notte segnano con scie di fuoco i confini del paese.
Giugno Luglio Agosto
INFIORATE, PALII E FESTA DELLA MADONNA
La festa del Corpus Domini costituisce un altro momento di forte ritualità e socialità nei Monti Lepini. Tra 9 e il 10 Giugno a Itri, Norma, Sezze e Priverno potrete assistere alla composizione di grandi quadri floreali raffiguranti immagini sacre. Potrete partecipare poi, il 13, sempre a Itri, ai festeggiamenti in onore di S. Antonio o assistere, dal 15 al 30 Giugno, allo spettacolare Palio del Tributo di Priverno, festa che coinvolge i diversi rioni in una gara di giostre me-dioevali e costituisce la rievocazione storica di una consuetudine istituita probabilmente all’inizio del XIV secolo: il pagamento del tributo (in denaro e in una torcia di cera) consegnato ogni anno dai Comuni limitrofi di Sonnino, Maenza e Prossedi, il giorno di S. Pietro (29 giugno). Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, a Cori potrete partecipare al Palio della Madonna del Soccorso, carosello storico dei Rioni. A luglio e ad agosto le feste della Madonnina a Roccagorga (3 Luglio), della Madonna delle Grazie (2 Agosto) e di Maria SS. Della Civita (20-22 agosto) a Itri, della Madonna delle Grazie a Sonnino (14 luglio – 14 agosto, ogni sette anni), della Madonna di Mezz’Agosto a Priverno e della Madonna del Rifugio (1-9 settembre) a Norma, vi offriranno l’occasione per vivere la grande partecipazione e la profonda commozione legate ai culti mariani della zona. Per finire potrete ripassare per Itri il 16 Agosto in occasione dei festeggiamenti in onore di S. Rocco, che a Norma si svolgono invece dal 5 al 23 e terminare il vostro soggiorno con la “corza gli porci” di Bassiano: nove giorni (dal 20 al 29 agosto) di Sagra del Prosciutto e coinvolgenti giochi popolari.
Settembre Ottobre Novembre
SAGRE E BATTAGLIE DI LEPANTO
A Roccagorga, la prima settimana di ottobre si svolge la Sagra dell’Uva Fragola, nella terza settimana, vi attende la Sagra delle Castagne di Norma e il 4 novembre, a Priverno, la manifestazione “Sulle orme della bufala” vi permetterà di degustare la falia (tipico pane di Priverno), l’olio, e altri piatti tradizionali. Il cibo è centrale anche nella Festa dei Rioni di Sermoneta, nel corso della quale, a rotazione, in ciascuno dei 5 rioni del centro storico, a partire dal 2 settembre, si svolgono feste di Rievocazione della Battaglia di Lepanto.