I Monti Lepini sono stati storicamente un “Passo obbligato”.
Abitualmente un Passo è un valico di collegamento tra due località o valli attraverso una catena montuosa.
Questi sono stati storicamente i Monti Lepini: un territorio di frontiera e di collegamento. Di collegamento tra aree geografiche: il sud di Roma, le Valli del Sacco, dell’Amaseno, delle Paludi Pontine, del Mar Tirreno; di frontiera per popoli diversi: Volsci, Latini, Etruschi, Ernici, Sanniti, Romani.
Sono stati un Passo Obbligato perché qualunque spostamento o movimento in qualunque direzione (nord-sud est-ovest) obbligava l’attraversamento dei Monti Lepini; molte le genti, molte le storie e molti i destini che si sono incontrati e risolti su queste montagne. Di tutto ciò che è accaduto numerosi e visibili sono tuttora i sedimenti sul territorio. Tutti i Paesi sono situati ad una quota altimetrica che offre una vista in profondità verso il mare e/o verso le valli; esistono attraversamenti storici ben definiti da una città all’altra e da un versante all’altro; numerose e ricche le prospettive paesaggistiche rese ancora più preziose dall’opera dell’uomo (i terrazzamenti, le distese di olivi, i vigneti, etc.). Intorno ed in mezzo alle comunità dei Monti Lepini troviamo una diffusa punteggiatura di resti archeologici sacri e profani come santuari e vecchie abbazie, i segni maestosi del passaggio delle Epoche, dai graffiti Preistorici del Riparo Roberto alle Aree Archeologiche di Norma e Priverno. E così via per i segni del Medioevo perfettamente identificabili nei Centri Storici. E ancora lo sviluppo dell’Arte, il Rinascimento e via e via.
Oggi vogliamo intendere per Passo Obbligato anche la metafora di un’azione necessaria che può essere compiuta dal territorio (dalle sue comunità e dalle sue istituzioni) per trasformare la grande Storia del Passato in una grande opportunita per il Presente e una grande prospettiva per il Futuro.
Con questo progetto 19 Comuni dei Monti Lepini hanno deciso di scommettere su un’immagine capace di comunicare la straordinarietà di questo territorio, al fine di costruire un nuovo modello di sviluppo basato su una narrazione volta alla promozione e alla valorizzazione del suo patrimonio culturale e ambientale.