montelanico-cultura-edifici-storici-1920x600

Palazzo Comunale 

L’attuale Palazzo Comunale di Montelanico, in Piazza Vittorio Emanuele, risale agli inizi dell’Ottocento. Apparteneva alla importante famiglia dei Rossetti, fiduciari dei principi Doria, che influenzeranno tutta l’attività politica e religiosa di Montelanico fino ai tempi moderni. Il palazzotto dei Rossetti fu acquistato dall’amministrazione pubblica nell’anno 1922, successivamente alla soluzione di alcune pendenze amministrative con gli eredi Doria. Dopo alcuni lavori di sistemazione (come la struttura aggettante della facciata) verrà impiegato come casa comunale.

Castello di Pruni 

Prunio, Prunia e poi definitivamente Pruni. Oltrepassato Montelanico sulla SS. 609 Carpinetana, a sinistra appaiono pietre alla rinfusa su di un’altura: è il castello medievale di pruni, di cui rimangono tratti delle solide mura di cinta che coronano i monte a forma pentagonale. L’interno del castello, le cui poche testimonianze risalgono al 1400, è soffocato da alberi che fanno i travedere pareti divisionali e il probabile corpo del grosso mastio del castello. Passato ai De Collemedio, ai De Insula, ai De Ceccano, ai Caetani, seguì l sorte delle vicine città lepine di Carpineto e Montelanico. Probabilmente distrutto nel XV secolo per la lotta per questioni ereditarie tra gli eredi Colonna e gli Orsini, passò una parte anche agli Aldobrandini.

Castello di Collemezzo 

Ad un’ora di cammino a piedi, dopo aver lasciato la strada battuta che conduce agli altipiani di Collemezzo (o del Colubro), si accede ai Ruderi del castello risalendo il fossato Ballerino. Qui restano in piedi un tratto della torre, con cisterna ricoperta accanto, tracce di pareti delle mura difensive lunghe circa 500 metri e larghe una trentina di metri ed anche la chiesa di Santa Maria di Collemezzo. Il castello era i posizione strategica per controllare le vie di comunicazione tra la palude Pontina (norma, Cori, Bassiano e Ninfa) e le vie interne delle vallate di Carpineto e del Sacco.

La prima notizia sul castello si ha dalla bolla di Lucio III (anno 1182), che indica quali “ domini”, i De Collemedio, padroni anche della vicino Montelanico. Un suo feudatario, Guido De Collemedio, partecipò alla congiura contro papa Bonifacio VIII ( Lo Schiaffo di Anagni). Nel 1372 il castello venne distrutto dagli abitanti di Cori e la signoria De Collemedio scomparve nel XVI secolo, mentre il suo territorio sarà incorporato da Montelanico.

Tra i personaggi illustri di questa Signoria vi è il cardinale Pietro De Collemedio, diplomatico e rettore dell’università di Parigi (1200 – 1253).