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Monti Lepini: Città della cultura 2019

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Con la recente decisione di candidarsi a ‘Città della Cultura del Lazio’ le istituzioni del territorio dei Monti Lepini, coordinate e coadiuvate dalla Compagnia dei Lepini, hanno deciso di avviare un percorso molto importante per le prospettive future dell’area. Infatti con questa decisione assunta, per il momento, dal livello politico si vuole affermare che la rotta dello sviluppo territoriale deve andare nella direzione della valorizzazione dell’enorme quantità di beni culturali materiali e immateriali disponibili e che, questa direzione, sarà percorsa con il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità locali. cittadellacultura-5agostoA ben vedere non si tratta solo della partecipazione ad uno dei numerosi bandi regionali di assegnazione delle risorse per fare una qualche attività ma si tratta dell’attivazione di un nuovo processo culturale che ponga i cittadini, le imprese, i professionisti, i produttori, le scuole, gli studenti, davanti ad una sfida comune per ritrovare insieme una nuova interpretazione del presente e del futuro attraverso lo specchio dell’identità territoriale. Un nuovo processo che parte da questa candidatura ma che deve, necessariamente, continuare nel tempo con l’ottica di ridefinire nuovamente gli elementi di significato e di valore della cultura e le scelte per il  territorio con cui preparare il futuro. Questo è, poi, il vero obiettivo del modello ‘Città della Cultura’ che ha un’origine nell’iniziativa europea della ‘Capitale della Cultura d’Europa’, ideata negli anni ’80 dai leggendari Ministri della cultura della Grecia e della Francia Melina Mercuri e Jack Lang, e che ha visto premiate città importanti come Santiago di Compostela, Liverpool, Avignone, Porto, Dublino, e aree territoriali come la Ruhr in Germania, e che vedrà nel prossimo anno 2019 la città italiana di Matera. E il concetto di apertura del dossier di candidatura della città di Matera spiega al meglio il senso di questo modello:

“i cittadini di Matera e della Basilicata, uomini e donne, anziani e bambini, candidano la città e la regione a capitale europea della cultura, perché intendono aprirsi all’Europa e confrontarsi con gli abitanti culturali di tutto il continente e immaginare insieme a loro il futuro delle nostre comunità”.

Un futuro, dunque, basato sulla cultura intesa anche come una base comune di riflessione, sul perché e sul come lo vogliamo vivere, e sull’intreccio tra gli obiettivi individuali e le prospettive delle comunità. Il territorio e le comunità  dei Monti Lepini hanno certamente una lunga e ricca storia che è una dimostrazione anche della notevole capacità di aver saputo superare le crisi e le difficoltà ambientali, sociali, economiche e politiche del passato e che può tornare ad essere capacità di affrontare il presente guardando al futuro. cittadellacultura-fabriziodisauro-23-agostoSui Monti Lepini si è sviluppata, lungo un percorso di decine di secoli,  un’antica civiltà rurale e agropastorale che si è espressa attraverso solide tradizioni culturali che ritroviamo nei canti, nei balli, nella tipicità di alcuni strumenti musicali, nelle schermaglie della ‘poesia a dispetto’, ma anche nel sentimento religioso, nei riti devozionali, nell’arte sacra diffusa negli innumerevoli luoghi di culto. Ritroviamo i caratteri di questa civiltà nel paesaggio caratterizzato dai borghi storici, dalle tracce dei terrazzamenti con i tipici ‘muri a secco’, dal paesaggio agricolo caratterizzato dai numerosi e, spesso, rivitalizzati oliveti, vigneti, frutteti, etc.. E ritroviamo la Storia di questa civiltà nelle aree archeologiche di Priverno, di Norma, di Segni, di Cori, di Sezze, così come è ben raccontata e rappresentata nei Musei cittadini di Bassiano di Carpineto Romano, di Cori, di Norma, di Priverno, di Roccagorga, di Segni, di Sezze.
Un territorio con una storia così antica e significativa non dovrebbe aver paura del futuro ma dovrà saper cogliere le opportunità, come il bando della ‘Città della cultura’, per riconfermare e ridefinire i propri elementi identitari con cui aprirsi per proporsi al mondo.

Città della Cultura: il progetto per la candidatura dei Monti Lepini.

Il territorio dei Monti Lepini si candida a Capitale della cultura della Regione Lazio con un nuovo progetto e con la piena e convinta adesione di tutti i 20 Comuni dell’area. Tutti insieme i Comuni Lepini di Amaseno, Bassiano, Carpineto Romano, Cori, Gavignano, Giuliano di Roma, Gorga, Maenza, Norma, Patrica, Prossedi, Roccagorga, Rocca Massima, Roccasecca dei Volsci,  Sermoneta, Segni, Sonnino, Sezze, Villa S. Stefano, con il Comune di Priverno capofila, e con la Compagnia dei Lepini che ha realizzato il coordinamento, propongono il progetto ‘Lapis – Lepini, dalla pietra alla cultura’. Un territorio esteso e complesso, quello dei Monti Lepini, con una identità consolidata nel tempo basata sulle secolari tradizioni della civiltà agropastorale e sulla geomorfologia unica e spiccatamente distinta dagli altri territori del Lazio. Il progetto propone una nuova riflessione/osservazione sul tema della pietra, che caratterizza ampiamente il paesaggio carsico dei Monti Lepini, e di tutti i suoi impieghi nel mondo agropastorale e nella realizzazione delle città urbane. La pietra è presente dappertutto e, da sempre, utilizzata: è nei terrazzamenti rurali, è basamento delle capanne lepine, è nelle cinte murarie a difesa delle città, è rivestimento delle costruzioni urbane. Il progetto sviluppa quattro nuove chiavi di lettura: ‘La Pietra e il Paesaggio’, ‘La Pietra e le sue forme’, ‘la Pietra della montagna e i pascoli di pianura’, ‘la Pietra, la cultura medievale e la Valle Latina’. Sulla base di queste chiavi di lettura sono state elaborate delle proposte progettuali che hanno come obiettivo l’incremento di un modello di turismo sostenibile e slow, avviare nuovi processi di rigenerazione urbana nei centri storici, sistematizzare le attività di valorizzazione culturale in una prospettiva di ‘Ecomuseo dei Lepini’. Per Quirino Briganti “questa candidatura arriva dopo una lunga attività di ricerca scientifica e di valorizzazione del territorio che, come Compagnia dei Lepini, abbiamo realizzato in questi ultimi anni e che ci ha consentito di capire quali possono essere le specificità del nostro territorio che possono concorrere a renderci competitivi sul mercato del turismo sostenibile, e che sono alla base del progetto. I Comuni dei Lepini hanno fatto insieme un percorso molto importante di cooperazione e di condivisione di una comune strategia di sviluppo, che ora può portarci a sostenere la sfida della nostra contemporaneità di un mondo globale con una proposta convincente basata sul valore specifico di ciò che è locale e territoriale.”

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