2024
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2019
GUIDA BREVE
Il Museo, nella definizione dell’International Council of Museum, approvata dall’Assemblea di Praga del 2022, è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano in modo etico e professionale e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze. I Sistemi museali territoriali sono organismi attraverso i quali i musei della nostra area documentano le differenti caratteristiche culturali del comprensorio e realizzano una più efficiente gestione dei servizi. La missione del Sistema Territoriale dei Musei dei Monti Lepini consiste nella compiuta e integrata interpretazione del territorio fondata sulla ricerca scientifica, la salvaguardia, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio culturale locale, attraverso il coinvolgimento e il coordinamento di tutti i servizi culturali del territorio in un’ottica di valorizzazione comune.
Il Sistema ha il compito di promuovere una più articolata coscienza storiografica, archeologica, antropologica e naturalistica delle risorse e dei beni patrimoniali che la società locale ha prodotto nella sua storia millenaria. Siamo in una fase storica che ci impone una riflessione sul futuro delle reti dei Sistemi di servizi culturali (Musei, Biblioteche e Archivi storici), che collegano più servizi all’interno di un’area geografica circoscritta o relativa a un’area tematica comune. Questi Sistemi, previsti dalla normativa regionale, hanno lo scopo di incentivare la cooperazione, incrementare l’offerta culturale e razionalizzare le risorse. In anni più recenti si è delineata una nuova tipologia, quella del “Sistema integrato di servizi culturali”, composto da servizi culturali di tipologia diversa nell’ambito di una determinata area, che sperimentano forme di collaborazione nella realizzazione delle iniziative. Queste forme coordinate di funzionamento e di gestione vanno incoraggiate in un’ottica di sempre maggiore collaborazione tra diversi Enti e di ampliamento della funzionalità dei servizi a favore dell’utenza. L’esigenza è di affrontare questo argomento da diverse angolazioni: il ruolo della cooperazione interistituzionale, la gestione delle risorse culturali, l’integrazione intersettoriale con l’obiettivo di garantire un reale impatto, anche in termini di sviluppo del territorio. Immaginare quale dovrà essere il ruolo dei Musei Civici nel prossimo futuro è compito dei diversi livelli di competenza istituzionale e nel contempo un’esigenza di adeguare questi servizi culturali alle nuove sollecitazioni che la contemporaneità ci impone. Questa guida breve vuole essere uno strumento utile a promuovere il nostro Sistema museale, tra i più antichi del Lazio, e i singoli musei che ad esso afferiscono e che sono i custodi un patrimonio dal grande interesse culturale che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare.
Editore: Compagnia dei Lepini FP
Titolo: i Musei dei Monti Lepini
Autori: Sistema Territoriale Musei dei Monti Lepini
Anno: 2024
la guida sarà presto disponibile in tutte le Biblioteche del Sistema Territoriale Monti Lepini
Editore: Il Levante Libreria Editrice
Titolo: Sulle orme dei briganti nei Monti Lepini
Autori: Italo Campagna
Anno: 2024
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Un territorio dalle tradizioni millenarie come i Lepini ha nella sua peculiare storia un punto di forza straordinario.
La scelta di narrare con le rievocazioni storiche un territorio attraverso la suggestione di palii, che si svolgono ormai da decenni, è un modo originale ed efficace per promuovere turisticamente i Monti Lepini. Una terra, la nostra, dove sono parte irrinunciabile delle nostre tradizioni il colore dei drappi, la suggestione delle bandiere, lo sfarzo dei costumi, il rullo dei tamburi, il suono delle chiarine, l’arte negli arazzi dei palii, la destrezza dei cavalieri, il misticismo dei luoghi dello spirito, il sapore delle coltivazioni, i saperi dell’artigianato e la sintonia cromatica della pietra bianca calcarea che caratterizza gli incantevoli borghi medioevali. Tutto questo è
parte integrante del nostro vissuto e della nostra cultura.
I complessi palinsesti dei palii lepini ci fanno incontrare la storia nelle sue diverse articolazioni temporali: la presa di Norba nell’età Repubblicana, il Carosello storico di Cori e il Palio del Tributo a Priverno nel cinquecento, la rievocazione della battaglia di Lepanto a Sermoneta ed infine il seicento del Pallio della Carriera a Carpineto Romano. Si tratta di manifestazioni che possono ormai essere considerate di livello nazionale. Lo spirito che anima queste rievocazioni storiche risiede nella volontà di promuovere il territorio attraverso dei progetti culturali nell’ambito dei quali trovano spazio l’arte, il costume, la musica, la danza, la bandiera, la disfida equestre e l’enogastronomia tipica.
Editore: Il Levante Libreria Editrice
Titolo: Le Rievocazioni Storiche dei Monti Lepini
Autori: Italo Campagna
Anno: 2022
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Guida Escursionistica
42 percorsi di escursionismo, più un’Alta Via, oltre la descrizione della Francigena del Sud che solca queste montagne. La prima guida del 2006 era opera dello stesso Stefano Milani grandissimo esperto dell’area che ora ha ripercorso tutti i sentieri di questa catena che volge lo sguardo sia alla costa tirrenica che alla catena appenninica rifacendosi alla recente segnatura realizzata dai CAI territoriali di riferimento e alla mappa edita dalle Edizioni Il Lupo. Un’opera di 160 pagine completa, arricchita di foto, e mappe interne.
Editore: Edizioni il Lupo
Titolo: Monti Lepini, Guida Escursionistica
Autori: Stefano Milani
Anno: 2021
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67 itinerari a piedi su tutte le cime del settore
In questo libro sono descritti la maggior parte dei sentieri classici e quelli meno conosciuti o dimenticati, comprendendo inoltre tutti quelli segnati CAI dell’intero Settore 7 del Catasto dei Sentieri del Lazio. Molti di questi sentieri si inoltrano negli angoli più segreti di quest’area, dove la natura selvaggia ha il sopravvento e camminare su queste lievi tracce porta ad immergersi in una meditazione dinamica.
Su ogni itinerario viene valutata la bellezza e indicati: difficoltà, dislivello positivo, sviluppo dell’andata (o totale nel caso di anelli), tempo di andata, presenza di fonti d’acqua, eventuali rifugi/bivacchi nei pressi del sentiero, tipo di segnaletica e periodo consigliato.
Le grandi novità di questa guida sono caratterizzate dal selvaggio Giro dei monaci al Monte Perentile, dal solitario Anello del grande faggio al Monte Pilocco, dallo sconosciuto Giro dei briganti al Monte Semprevisa e dalla lunghissima Translepini (Alta via ad anello).
Altre importanti rarità sono rappresentate dal panoramicissimo M. Calvello a Maenza, dal Colle Illirio ad Artena, dal M. Seiano a Priverno, dagli avventurosi Perrone del Corvo e Cima dell’Ouso e, non per ultimi, dal M. Siserno e Campo Lupino tra Ceccano e Villa S. Stefano. Imperdibili i sentieri sull’Isola di Zannone, l’Anello del Mito al M. Circeo, il Tour dei rifugi a Gorga, il Giro di San Marino al M. Malaina ed il caratteristico Otto del M. Gemma.
Infine, particolarità unica per questo angolo del Lazio, è il primo censimento di tutti i rifugi-bivacchi (utilizzabili) presenti su questi monti, riuniti in una scheda d’insieme descrittiva con allegata la foto di ognuno.
Tommaso Funaro è nato nel 1987 a Priverno (Latina) ed è cresciuto nel vicino paese di Roccagorga. All’età di 19 anni si trasferisce a Vipiteno (BZ) dove svolge l’incarico di Alpiere e di Istruttore di alpinismo militare presso gli alpini. Nel 2014 diventa Tecnico di Soccorso Alpino trasferendosi in Valle d’Aosta dove risiede tutt’ora. La montagna la frequenta da sempre iniziando a praticarla in modo assiduo prima sui Lepini e il vicino Appennino Centrale, poi su tutto l’Arco Alpino. Si avvicina al Circeo relativamente tardi, scoprendo prima le vie di arrampicata classiche sul Precipizio, poi tutti i sentieri a piedi o con la mtb e infine la sua selvaggia scogliera tra calette e grotte a bordo del kayak. È amministratore del gruppo Facebook “Lepinismo”, curandone i contenuti. Sui monti Lepini, per l’appunto, ha aperto 3 vie alpinistiche su roccia (m. Pizzone, m. Castellone e pilastro Scorpione), ha percorso l’Alta via da Segni a Morolo in 8 ore e 15’ (il 17 ott 2013) ed ha da poco portato a termine il progetto “Lepini 4×4 SkiAlp”, ovvero la salita e discesa con gli sci delle 4 più alte vette dei relativi 4 gruppi (11-14 gen ’21).
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Questo libro vuole raccontare a tutti, non solo agli esperti e appassionati, quanta e quale ricchezza di specie e comunità faunistiche è presente nel territorio Lepino. Una ricchezza che è associata all’elevata diversità di ambienti che caratterizzano questa catena montuosa, a sua volta dovuta all’eterogeneità climatica, geomorfologica, pedologica e di usi antropici che in essa è possibile riscontrare.
Visto che non ci può essere un’efficace tutela e valorizzazione delle risorse se non c’è un’adeguata conoscenza delle stesse, questo volume offre un contributo in tal senso e, soprattutto, uno stimolo alla condivisione delle informazioni di ognuno a beneficio della crescita del patrimonio culturale collettivo.
Editore: Edizione Belvedere
Titolo: Atlante della Biodiversità faunistica dei Monti Lepini
Autori: L. Corsetti & L. Marozza
Anno: 2020
Presentato in occasione del Convegno della Biodiversità 2020
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“Mettiamo a disposizione degli addetti ai lavori, dei residenti nei nostri territori e di tutti quei visitatori che amano il contatto diretto con le nostre colline uno strumento realizzato con le migliori tecnologie e utile ad implementare la conoscenza e la tutela delle nostre aree montane”. La “Mappa del Trekking dei Monti Lepini, realizzata dalla Compagnia dei Lepini con la collaborazione del Club Alpino Italiano ed edita dalla casa editrice Il Lupo, presentata a Segni il 28 febbraio 2020. Un’iniziativa importante, fortemente voluta dalla Compagnia dei Lepini, che ha raccolto centinaia di richieste e si è messa al lavoro per realizzare uno strumento aggiornato che mancava in questi territori da circa 20 anni e che colma una lacuna che per diverso tempo si sono trovati ad affrontare gli amanti delle passeggiate in montagna, spesso alla prese con problemi di connessione dati che non permettevano la geolocalizzazione tramite Gps.
Editore: Edizione Il Lupo
Titolo: Monti Lepini, Trek Map 1:25.000
Realizzata con la collaborazione: CAI, sezione di Latina, Colleferro, Frosinone
Patrocinio: Compagnia dei Lepini, Regione Lazio
Anno: 2020
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Custodi di uno straordinario patrimonio storico artistico, i Lepini sono un autentico Museo diffuso delle arti visive e dell’architettura, che dal basso Medioevo giunge sino al XXI secolo. Si si rivela oggi tangibile testimonianza di una storia millenaria e ne esprime l’individualità e la ricca complessità.
Accanto ad anonimi artefici, illustri personalità come Benozzo Gozzoli, Giovanni da Gaeta, Girolamo Siciolante, Pomarancio, Frans van de Kasteele, Caravaggio, Pietro da Cortona, Simon Vouet, Antonio Cavallucci, Virginio Monti, Ernesto Biondi e Mario Toffetti, hanno lasciato le loro opere in chiese, abbazie, palazzi, musei, castelli, santuari e, talora, in affascinanti grotte come nel Santuario del Crocifisso di Bassiano.
Son tutte opere che ben esprimono, nella varietà del loro linguaggio, la complessità, la ricchezza e la unicità dei Lepini, un territorio in cui si coniugano e convivono culture ed esperienze diverse.
Di esse e dei suggestivi luoghi che le conservano – talora poco noti al grande pubblico – si tratterà in modo dettagliato nelle pagine di questo volume, che non ha la pretesa di essere esaustivo, ma, piuttosto, di introdurre alla conoscenza dell’affascinante mondo delle testimonianze artistiche esistenti nel territorio lepino.
Se l’arte sacra ne ha caratterizzato profondamente la storia e la cultura e contribuito allo sviluppo di una sua identità culturale, anche quella civile o laica ha lasciato importanti testimonianze in vari edifici, con scene allegoriche, paesaggi e temi storici, al fine di rendere più suggestive le architetture e rafforzare quei simboli del potere riconosciuti dalla società del tempo.
Arte nei Lepini intende porsi come strumento per accostarsi alle ricchezze artistiche del territorio nella consapevolezza che attraverso la conoscenza si crea la strada per progettare un futuro capace di tutelare, valorizzare e promuovere un patrimonio culturale straordinariamente pregiato e intraprendere una lettura unitaria di un territorio unico nel suo genere. Vuole essere inoltre un invito per i lettori a recarsi verso luoghi suggestivi alla scoperta di un sorprendente patrimonio culturale. Un viaggio alla ricerca dell’Hic et Nunc, dell’autenticità dell’opera d’arte: un percorso verso quella che Walter Benjamin definì l’aura della creazione artistica, essenza unica e irripetibile, esclusiva nel luogo che la ospita.
Editore: Il Levante Libreria Editrice
Titolo: Arte nei Lepini. un itinerario storico artistico tra XIV e XXI secolo
Progetto Scientifico, ideazione grafica, testi: Piergiacomo Sottoriva
Pagine: 155
Anno: 2019
Due giovani francesi, sorella e fratello, amanti dei costumi e della cultura popolare, decidono di trascorrere una vacanza di tre mesi nella Terracina della fine Ottocento, ai margini della Palude Pontina e dei paesi che si vuole siano frequentati da briganti. Da Terracina si spostano in vari altri centri vicini ed in particolare in quelli della collina lepina, dove soggiornano a lungo e, con l’aiuto di personaggi del posto, conoscono e raccontano consuetudini, tradizioni familiari, feste religiose, modi di vita patriarcale e, infine, le principali gesta dei briganti che infestano la vecchia area di Marittima e Campagna. Ne viene fuori un “ritratto” nel quale si alternano al calore e alla dolcezza del quieto vivere di paese, vicende terribili che, però, non riescono a prevalere sulla immagine di tranquillità e di intimità familiare che la collina lepina sa dare.
Editore: Compagnia dei Lepini
Titolo: Nel Paese dei Briganti. Impressioni e ricordi della Campagna Romana
Titolo originale: Au pays des Brigands, par l’Abbè Henry Calhiat, Tour, Maison Alfred Mame et Fils Editeurs, 1900
Traduzione a cura di: Piergiacomo Sottoriva
Pagine: 164.
Anno: 2018
Benvenuti nel cuore autentico e affascinante del Lazio. i Monti Lepini, che separano la Ciociaria e l’Appennino dalla Pianura Pontina e dal Mar Tirreno, offrono a chi li visita tutti i motivi di interesse della regione.
Borghi affascinanti e arroccati, città antiche e castelli, chiese affrescate e abbazie, tradizioni secolari, una gastronomia con prodotti di eccellenza, musei dedicati alla storia e alla cultura del territorio.
Le vette più alte dei Lepini accolgono gli escursionisti con i loro panorami e i loro boschi. Le pareti calcaree e le grotte offrono spazi di avventura agli appassionati della mountain-bike, dell’arrampicata e della speleologia.
Accompagnano nel viaggio le pagine e le opere i Papi e Santi come Leone XIII, San Tommaso e San Carlo da Sezze, del pittore Girolamo Siciolante e del tipografo Aldo Manuzio. E quelle di visitatori illustri come Ferdinand Gregorovius, Giovan Battista Piranesi e il Caravaggio.
Editore: Iter Edizioni
Titolo: Monti Lepini. Natura, Storia, borghi, Itinerari
Autore/i: Stefano Ardito
Pagine: 144
Prezzo: € 10,00.
Anno: 2018
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Questo testo vuole raccontare a tutti, non solo agli esperti e appassionati, quanta e quale ricchezza di specie e comunità vegetali è presente nel territorio lepino. Una ricchezza che è associata all’elevata diversità di ambienti che caratterizzano questa catena montuosa, a sua volta dovuta all’eterogeneità climatica, geomorfologica, pedologica e di usi antropici che in essa è possibile riscontrare. Ma nella sua eccezionale articolazione e eterogeneità, quello lepino è anche un territorio unitario, molto differente da ciò che lo circonda, e questo gli conferisce un’identità forte. In tal senso oggi è ancor più opportuno di ieri garantirne una gestione unitaria, basata su una attenta valutazione, tutela e valorizzazione delle risorse naturali. E visto che non ci può essere un’efficace tutela e valorizzazione delle risorse se non c’è un’adguata conoscenza delle stesse, questo volume offre un contributo in tal senso e, soprattutto, uno stimolo alla condivisione delle informazioni di ognuno a beneficio della crescita del patrimonio culturale collettivo.
Collana: le scienze (30)
Titolo: Atlante della biodiversità floristica dei Monti Lepini.
Autore/i: R. Copiz, M. Iberite, F. Lucchese, G. Nicolella, B. Petriglia (a cura di).
Pagine: 184.
Prezzo: € 22,00.
Anno: 2018
Biodiversità raccoglie in una sola parola tutte le declinazioni della vita sul nostro pianeta. È un concetto gerarchico che, attraverso le specie, collega i geni delle popolazioni animali, vegetali e microbiche alle comunità, agli ecosistemi, fino alla struttura stessa del paesaggio. È il prezioso ed insostituibile risultato dell’evoluzione biologica che modella la vita sulla terra da 3,7 miliardi di anni, ma anche il prodotto dei processi ecologici che regolano le interazioni tra gli organismi e l’ambiente. È il risultato di processi naturali dinamici che hanno operato, e tuttora operano, a tutte le scale temporali e spaziali. Per comprendere i molteplici meccanismi che hanno prodotto e modellato la biodiversità del nostro pianeta è necessario riferirsi alle discipline biologiche che ai suoi diversi aspetti si riferiscono: dall’ecologia alla biologia evoluzionistica, passando per la botanica, la zoologia, la microbiologia ed anche la paleontologia e l’antropologia.
Esistono vari punti di vista da cui guardare alla biodiversità e già nel testo introduttivo della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, 1992) si sottolineava la molteplicità dei valori (valore ecologico, genetico, sociale, economico, scientifico, educativo, culturale, ricreativo ed estetico) della diversità biologica nelle sue componenti. Si tratta di valori talvolta difficilmente quantificabili in termini monetari ma non per questo meno preziosi. Di essi ci rendiamo conto troppo spesso quando è tardi, quando diventa cioè concreto il rischio della loro perdita, per noi e per le future generazioni.
Collana: le scienze (25)
Titolo: Biodiversità dei Monti Lepini
Autore/i: L. Corsetti, C. Angelini, R. Copiz, M. Mattoccia, G. Nardi (a cura di)
Pagine: 352
Prezzo: € 22,00.
Anno: 2015
In questo volume Gëzim Hajdari, Márcia Theóphilo, Rosa Pierno ed Elisa Davoglio, in modi del tutto personali e distintivi, hanno accettato con naturale trasporto di compiere questa full immersion nel cuore collettivo della storia e della vita lepina, per trarne materia di ispirazione e di racconto, in ordine ai motivi conduttori della propria poetica.
Gëzim Hajdari, poeta italo – albanese di fama mondiale, portatore del tema dell’esilio che si traduce nella ricerca identitaria di una nuova terra.
Márcia Theóphilo, poetessa italo – brasiliana candidata al Nobel, in prima fila nella lotta per la difesa della natura e la salvaguardia della foresta amazzonica.
Rosa Pieno, scrittrice dell’intersemiosi dei linguaggi e della pluralità dei generi, intenta a interrogare nelle pieghe del triplice rapporto arte – natura – storia le origini della parola e del significato.
Elisa Davoglio, sorprendente esponente dell’ultima generazione poetica e oltretutto attenta e sensibile studiosa dell’ambiente e delle aree protette.
un volume, questo, in cui i quattro scrittori hanno affrontato il loro compito nel modo migliore, con la scelta dell’atteggiamento più umile ma al tempo stesso più consapevole e fecondo: lasciare la parola al vero protagonista, il territorio, con tutta la storia che vi è sopra disegnata e che continua a parlarci.
Anno: 2008
Titolo: I racconti del Capanno. La memoria di un territorio: i Monti Lepini
Autore: Filippo Bettini
Pagine: 63
In queste pagine, Polastri, Conte, Affinati e Appino hanno riscoperto la propria madreterra, e la peripezia lepina è diventata l’innesco del loro più autentico viaggio sentimentale letterario. E se per Polastri, scrittore e speleologo, ciò significa utilizzare con consapevole civetteria allegorica la tematica della “salita” e della “discesa”, per Affini e Conte si tratta di un ritorno imprevisto alle loro origini, locali e familiari, occasionato dall’esercizio obbligato della scrittura. E la narrazione di sé, in tal modo, diventa poesia. Risalta, infine, in tale direzione, l’elaborazione poietica dell’unica scrittrice del quartetto. L’Appiano, pur partendo da una vicenda che si dipana inizialmente con l’ausilio di suggestioni contemporanee perfino sociologicamente stereotipate, intona progressivamente un grato inno alle virtù rigeneratrici della madreterra lepina. Ma, trattandosi di quattro scrittori, non si può tacere l’acquisto più artisticamente duraturo e, ad avviso di chi scrive, più profeticamente lusinghiero per le sorti della nostra letteratura italiana del terzo millennio.
Anno: 2008
Titolo: La memoria dei Lepini. Madreterra
Autore: Alessandra Appiano, Eraldo Affinati, Giorgio Conte, Marcello Polastri
Pagine: 73
Cultura, ambiente e tradizione, camminano fianco a fianco nei Lepini. Nel cuore dell’Italia centrale, a metà strada tra l’Appennino e il mare, i ritmi calmi che caratterizzano la vita del comprensorio, convivono senza screzi con i frutti della modernità. La parola Lepini, che individua la catena montuosa, deriva dal latino lapis cioè pietra. Tale catena fa parte dei rilievi calcarei del Lazio e si estende dai colli Albani ai monti Ausoni. Il comprensorio è comunemente considerato parte del pre-appennino ma, dal punto di vista geologico, si collega direttamente alla catena appenninica. La peculiare conformazione, unita alla vicinanza del mare, ha creato una grande varietà di microclimi che determinano un’altrettanto varia vegetazione. Questi monti rappresentano un esempio importante, unico nel centro Italia, di un fenomeno geologico tipico del nord Italia: il carsismo. I Lepini però non sono solo natura, sono anche cultura, storia e tradizione. Nei diciotto comuni che fanno parte del comprensorio, tra vicoli stretti abitati da gente semplice ed ospitale, si incontrano chiese, rocche e monumenti che catturano e affascinano allo stesso tempo.
Anno: 2006
Titolo: Guida turistica
Autore/i:
Pagine: 272
Il patrimonio enogastronomico dei Monti Lepini è, insieme alle risorse storiche, architettoniche, tradizionali e ambientali, uno dei cardini dell’offerta turistica locale. Per questo motivo la XIII e la XVIII Comunità Montane, in collaborazione con la Compagnia dei Lepini e con il sostegno della Regione Lazio, hanno realizzato questa guida, la prima nel suo genere nei Lepini. Grazie ad esssa, i turisti, ma anche i cittadini del comprensorio che vogliono conoscere meglio le realtà vicine, avranno a disposizione tutti i riferimenti necessari per un viaggio alla scoperta dei sapori della tavola lepina. Tavola lepina che da tempo immemore ospita piatti e prodotti di qualità, tavola lepina che è una vera e propria “miniera” di bontà. Basta pensare che tre dei centocinquanta prodotti tutelati dall’Unione Europea con marchi di qualità sono coltivati nelle campagne dei Lepini (kiwi Igp; carciofo romanesco Igp e mozzarella di bufala Dop). Basta pensare ai tanti altri prodotti che hanno reso famoso il comprensorio come il prosciutto di Bassiano, i carciofini di Priverno, il pane di Sezze, i dolci di Cori, il tartufo di Carpineto, il marrone di Segni e l’olio di Sonnino. Nell’epoca dei fast-food poi, puntare sull’enogstronomia locale è una scelta forte che tocca profondamente anche la cultura di un territorio. Esistono storie e sedimenti culturali, che possono divenire elementi di competizione nel mercato globale, ponendosi come dimostrazione delle potenzialità di modelli di sviluppo alternativi. Ogni piatto infatti porta con sé una storia. Riscoprirlo significa ascoltare ciò che ha da dire, significa comprendere profondamente un territorio e le sue genti.
Anno: 2006
Titolo: Guida enogastronomica
Autore/i:
Pagine: 272
“Musei dei Lepini” ripercorre l’arte dei lepini, analizzando e descrivendo tutte le istituzioni museali del territorio. È stata considerata questa grande area da molteplici prospettive. Alcune tese a seguire con rigore l’inverarsi dell’antico, delle sue possibili narrazioni, nelle rovine di templi, di ville e di infrastrutture, come in strumenti ed arredi della quotidianità, recuperati dagli scavi. Altre focalizzazioni sono state impegnate a dar risalto a tracce di una storia più recente che ha conosciuto il passaggio di genti e di signorie, l’alternarsi di egemonie ecclesiali, politiche e militari, il modificarsi di formazioni economiche e sociali, la circolarità di artisti e di prodotti culturali.
Anno: 2006
Titolo: Musei dei Lepini. Luoghi e itinerari tematici
Autore/i:
Pagine: 144
Un laboratorio di scrittura che nasce in <
Nei vicoli dell’antico centro ogni scrittore si è cercato una storia, ha raccontato un aspetto della comunità, ha dato voce a un personaggio, ha fatto riaffiorare una memoria.
Narrazioni che gli scrittori qui accolti sono stati chiamati a stendere a caldo, dopo aver ascoltato un racconto orale, una testimonianza, una leggenda narrata da chi scrittore non è.
Poi, ogni scrittore ha riportato sulla pubblica piazza il proprio lavoro letterario, restituendo agli spettatori i diversi tasselli della memoria di un luogo.
Un laboratorio letterario sulla relazione tra oralità e scrittura, tra grande e piccola storia.
Anno: 2006
Titolo: I racconti del Capanno
Autore: Lanfranco Caminiti
Pagine: 126
Cibo e lavoro.
In passato certi piatti erano strettamente legati ad alcuni mestieri. Un esempio su tutti: la pizza a primo fumo. Questo alimento è nato con uno scopo prettamente tecnico: vedere se il forno era arrivato a temperatura. Le fornare però non potevano buttare quella massa cotta e iniziarono a mangiarlo in compagnia delle cariatore.
Questo aspetto socio-antropologico, ossia il binomio lavoro-cibo, non era mai stato scandagliato prima. E’ stato fatto ora, unendo due progetti previsti nel programma STILe, le “Ricette della nonna” e gli “Antichi mestieri”. Un’idea originale che ha arricchito la stessa ricerca.
Il titolo scelto è stato “Le ricette degli antichi mestieri”. In sostanza abbiamo conservato l’idea di raccogliere (sia attraverso le testimonianze orali, sia con fonti documentali) piatti e fatti sugli artigiani di una volta.
Questa ricerca, la Compagnia dei Lepini non l’ha realizzata da sola, si è avvalsa della collaborazione delle scuole del comprensorio. Sono state coinvolte le classi delle quarte e quinte elementari e le prime classi delle medie. Hanno aderito sette scuole, di entrambi i versantidei Lepini, che hanno prodotto diversi elaborati. Sono state coinvolte le scuole nella consapevolezza che i ragazzi che le frequentano sono gli uomini del futuro, sono loro che tra qualche lustro prenderanno in mano le redini del territorio. Una loro forte e precisa identità è necessaria per il governo e lo sviluppo della stessa comunità. Dunque la conoscenza della storia e delle tradizioni, ma anche la consapevolezza delle potenzialità delle proprie risorse, sono alla base di qualunque progetto di sviluppo locale come il programma STILe che la Compagnia dei Lepini sta portando avanti
Anno: 2006
Titolo: Le ricette degli antichi mestieri
Autore:
Pagine: 144
Vari, suggestivi, ricchi di tracce di un passato lontano e affascinante, i Monti Lepini, con le creste che collegano tra loro gli altipiani in quota, offrono moltissime possibilità all’escursionista.
I comuni dei Monti Lepini offrono molto ad un viaggiatore curioso, appassionato di scoperte naturalistiche ed enogastronomiche. Diciassete i comuni che fanno parte del comprensorio, tra vicoli stretti abitati da gente semplice ed ospitale, si incontrano chiese, rocche e monumenti che catturano e affascinano. I diversi paesi nascono in epoche diverse; alcuni hanno visto la luce prima di Cristo, altri molto dopo. Elemento naturalistico e paesaggistico che accomuna tutti i paesi è il lapis, “la pietra”. Il territorio offre differenti opportunità di offerta turistica, freschi soggiorni estivi, percorsi naturalistici da scoprire in arrampicata, a cavallo o in mountain bike, passeggiate tra le bellezze architettoniche ed esplorazioni enogastronomiche. Le cittadine sono facilmente raggiungibili, essendo a 60 km da Roma.
Anno: 2003-2004
Titolo: Viaggio nelle manifestazioni feste e sagre dei Lepini
Autore:
Pagine: 40
Vari, suggestivi, ricchi di tracce di un passato lontano ed affascinante, i Monti Lepni, con le reste che collegano tra loro gli altipiani in quota, offrono moltissime possibilità all’escursionista. I comuni dei Monti Lepini offrono molto ad un viaggiatore curioso, appassionato di scoperte naturalistiche ed enogastronomiche. Diciassette comuni che fanno parte di un comprensorio; tra vicoli stretti abitati da gente semplice ed ospitale, si incontrano chiese, rocche e monumenti che catturano e affascinano.
I diversi paesi nascono in epoche diverse; alcuni hanno visto la luce prima di Cristo, altri molto dopo. Elemento naturalistico e paesaggistico che accomuna tutti i paesi è il lapis, “la pietra”. Il territorio propone differenti opportunità di offerta turistica, freschi soggiorni estivi, percorsi naturalistici da scoprire in arrampicata, a cavallo o in mountain bike, passeggiate tra le bellezze architettoniche ed esplorazioni enogastronomiche.
Anno: 2003-2004
Titolo: Viaggio fotografico nei Lepini
Autore:
Pagine: 132
Il patrimonio enogastronomico dei Monti Lepini è, insieme alle risorse storiche, architettoniche, tradizionali e ambientali, uno dei cardini dell’offerta turistica locale.
Per questo motivo la XIII e la XVIII Comunità Montane, in collaborazione con la Compagnia dei Lepini e con il sostegno della Regione Lazio,hanno realizzato questa guida, la prima nel suo genere nei Lepini.
Grazie ad essa, i turisti, ma anche i cittadini del comprensorio che vogliono conoscere meglio le realtà vicine, avranno a disposizione tutti i riferimenti necessari per un viaggio alla scoperta dei sapori della tavola lepina.
Tavola lepina che da tempo immemore ospita piatti e prodotti di qualità, tavola lepina che è una vera e propria “miniera” di bontà.
Basta pensare che tre dei centocinquanta prodotti tutelati dall’Unione Europea con marchi di qualità sono coltivati nelle campagne lepine (Kiwi Igp; carciofo romanesco Igp e mozzarella di bufala Dop).
Basta pensare ai tanti altri prodotti che hanno reso famoso il comprensorio come il prosciutto di Bassiano, i carciofini di Priverno, il pane di Sezze, i dolci di Cori, il tartufo di Carpineto, il marrone di Segni e l’olio di Sonnino.
Nell’epoca dei fast-food poi, puntare sull’enogastronomia locale è una scelta di forte che tocca profondamente anche la cultura di un territorio.
Esistono storie e sedimenti culturali, che possono divenire elementi di competizione nel mercato globale, ponendosi come dimostrazione delle potenzialità di modelli di sviluppo alternativi.
Ogni piatto infatti porta con sè una storia. Riscoprirlo significa ascoltare ciò che ha da dire, significa comprendere profondamente un territorio e le sue genti.
Anno: 2003-2004
Titolo: I “tipici” di casa nostra
Autore:
Pagine: 30
I vini e gli oli dei Lepini, negli ultimi tempi, hanno ottenuto sempre più spesso apprezzamenti e riconoscimenti a livello nazionale. Attraverso la Carta dei vini e degli Oli, la Compagnia dei Lepini, grazie ad un finanziamento della Regione Lazio e della XIII Comunità Montana dei Monti Lepini e Ausoni e XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini Area Romana, ha pensato di realizzare un utile e pratico strumento di promozione dei sapori del territorio.
Sempre più spesso la ristorazione si fa portavoce dell’eccellenza delle produzioni tipiche facendo del vino e dell’olio un elemento fondamentale della propria offerta.
La Carta dei vini e degli oli, crediamo, possa facilitare il pubblico nella scelta dei vini e degli oli proposti dal ristoratore e al miglior abbinamento con i piatti offerti.
Fin dall’inizio della sua attività la Compagnia dei Lepini ha scelto di puntare a valorizzare il legame fra territorio e prodotti tipici per conferire ,a anche così, al nostro patrimonio enogastronomico un’identità riconoscibile. La carta dei vini e degli oli dei Lepini è una delle attività previste dal progetto Officina del Gusto dei Lepini. Pensiamo che la valorizzazione dei vini, degli oli e degli altri prodotti tipici di qualità rappresenti una componente fondamentale di una strategia di promozione turistica integrata del territorio, innovativa e aperta al futuro. La carta dei vini e degli oli dei Lepini, è stata realizzata in collaborazione con Slow Food Lazio, associazione con cui abbiamo di recente sottoscritto un protocollo d’intesa: un accordo nel segno dell’eccellenza, in quanto sia la Compagnia dei Lepini che Slow Food Lazio convergono verso lo stesso obiettivo, che è quello di proporre e valorizzare la qualità.
Anno:
Titolo: Vini & Oli dei Monti Lepini
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Pagine: 60