San Tommaso d’Aquino: Il Dottore Angelico e la Sintesi Teologico-Filosofica

San Tommaso d’Aquino, nato nel 1225 a Roccasecca, è una figura di spicco nella storia della teologia e filosofia cristiana. Appartenente all’Ordine dei Frati Predicatori, la sua erudizione e la sua capacità di sintetizzare il pensiero filosofico con la teologia lo rendono un pilastro dell’intelletto medievale.

Contesto Storico e Formazione 

San Tommaso crebbe in un’epoca di fervente attività intellettuale, influenzata dalla rinascita degli studi classici e dalla diffusione delle opere di Aristotele. Dopo gli studi iniziali presso il monastero di Montecassino, fu inviato a Napoli, dove studiò arti liberali, retorica e filosofia. Tuttavia, la sua sete di conoscenza lo portò a Parigi, uno dei centri intellettuali più prestigiosi del tempo. A Parigi Tommaso studiò sotto la guida di Alberto Magno, un rinomato filosofo e teologo. Questo periodo si rivelò cruciale per la sua formazione, poiché fu esposto a opere filosofiche di Aristotele, una conoscenza che avrebbe influenzato profondamente il suo pensiero futuro. Il suo interesse per la filosofia aristotelica, inizialmente vista con sospetto dalla Chiesa, divenne una parte essenziale della sua sintesi tra fede e ragione. Il percorso di formazione di San Tommaso non si limitò alla teologia e alla filosofia. Il suo impegno nello studio delle Sacre Scritture e dei Padri della Chiesa lo arricchì di una profonda comprensione della tradizione cristiana.

Tra le numerose opere di San Tommaso, la “Summa Theologica” si distingue come un monumento di pensiero sistematico. Composta nel XIII secolo, questa opera magistrale è strutturata in tre parti principali. La prima parte tratta di Dio, esplorando l’esistenza di Dio, la sua natura e gli attributi divini. Tommaso utilizza una rigorosa logica filosofica per affrontare le questioni teologiche, amalgamando la ragione con la fede. La seconda parte della “Summa” si occupa dell’uomo e della morale, affrontando argomenti come la natura umana, la libertà, la legge e la virtù. Tommaso esplora la connessione tra la teologia e l’etica, offrendo una visione comprensiva della vita morale. La terza parte, incompleta, affronta le questioni sulla persona di Cristo, i sacramenti e la fine ultima dell’uomo. Pur essendo parzialmente interrotta, questa sezione offre comunque spunti significativi sulla teologia sacramentale e escatologica.

La metodologia tomista di San Tommaso d’Aquino è caratterizzata da una profonda sintesi tra fede e ragione, che lo distingue come uno dei principali teologi e filosofi della storia.

Sintesi Fede e Ragione: Tommaso cercava un armonioso equilibrio tra la fede cristiana e la ragione filosofica, credendo che entrambe potessero contribuire alla comprensione della verità.

Ragionamento Analitico: La sua metodologia impiegava un rigoroso ragionamento logico. Affrontava argomenti complessi suddividendoli in articoli dettagliati, analizzando criticamente ogni aspetto.

Struttura Sistematica: La “Summa Theologica” e altre opere di Tommaso sono organizzate in modo sistematico. Trattava argomenti teologici, etici e filosofici in sezioni chiare, offrendo una visione completa della sua prospettiva.

Approccio Eclettico: Integrava diverse fonti di conoscenza, tra cui la filosofia aristotelica e le Sacre Scritture, cercando una sintesi tra tradizione classica e insegnamenti religiosi.

Analisi Critica delle Autorità: Sebbene riconoscesse l’autorità della Chiesa e dei filosofi classici, Tommaso adottava un approccio critico. Esaminava attentamente le autorità senza accettarle acriticamente.

Accessibilità alla Verità: La metodologia tomista aveva l’obiettivo di rendere la verità accessibile attraverso la ragione. Tommaso credeva che la fede e la ragione potessero coesistere, contribuendo entrambe alla comprensione della verità.

In sintesi, la metodologia tomista di San Tommaso d’Aquino è un tentativo di conciliare la fede e la ragione attraverso l’analisi critica, la sintesi e la ricerca della verità, influenzando profondamente il pensiero teologico e filosofico nel corso dei secoli.

Numerose opere d’arte hanno raffigurato San Tommaso d’Aquino nel corso dei secoli, catturando la sua figura di teologo e filosofo eminente. Ecco alcune opere notevoli:

Nel dipinto di Carlo Crivelli, San Tommaso d’Aquino è rappresentato con l’abito domenicano, il distintivo abito dell’Ordine dei Frati Predicatori a cui apparteneva. La sua figura è caratterizzata da una posizione eretta e dalla mano destra sollevata in un gesto di insegnamento, sottolineando il ruolo di San Tommaso come Dottore della Chiesa, un insegnante della fede.

San Tommaso è posto in alto, circondato dai quattro Padri della Chiesa. Al lato sinistro sono presenti i santi Ambrogio e Gregorio, a destra Girolamo e in rosso Agostino. I cinque intellettuali sono nel piano superiore del dipinto, che simboleggia il mondo divino. Sopra le loro teste presente la colomba dello Spirito Santo, la quale illumina con i raggi San Tommaso. Nel piano inferiore sono presenti i principali personaggi dell’Ordine e l’imperatore Carlo V. La sua presenza si spiega perché è stato lui che ha fornito il terreno e la dote necessaria per la costruzione e la messa in servizio del Colegio.

L’Angelico si dedicò alla decorazione di San Marco su incarico di Cosimo de Medici, tra il 1438 e il 1445, anno della sua partenza per Roma. Nel chiostro l’Angelico dipinse cinque lunette, di cui una con San Tommaso d’Aquino. Gli studiosi sono in genere concordi nell’attribuire l’autografia dell’Angelico a tutti gli affreschi del piano terra del convento. Durante la ridecorazione del chiostro a cavallo tra XVI e XVII secolo, l’affresco venne affiancato da due figure allegoriche.La lunetta si trovava sopra la porta della sala dell’Ospizio, dove in origine venivano accolti i pellegrini più umili (a differenza degli ospiti di una certa importanza alloggiati nella foresteria). San Tommaso d’Aquino mostra un libro aperto con la Summa Theologiae.