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Chiesa di S. Michele Arcangelo

La fondazione della chiesa viene solitamente riferita all’inizio del XIII secolo, quando, all’epoca degli Annibaldi si costituisce la prima comunità civica. In quegli anni sull’altura del monte Massimo viene edificato il palazzo ducale, l’antico piccolo castello conosciuto come “rocca”, che a seguito delle numerose opere di modifica e ricostruzione ha ormai perso la caratteristica struttura originaria, di cui la chiesa di S. Michele è parte integrante (ill. 1)

ill. 1: veduta di Rocca Massima
ill. 1: veduta di Rocca Massima

Un primo ampliamento dell’edificio di culto si registra verso la fine del XV secolo e nel 1786 la chiesa viene ulteriormente ristrutturata e consolidata grazie al concorso della comunità e alla munificenza del Cardinale Gregorio Salviati. In quell’occasione furono aperte due finestre ai lati per dare più luce all’interno (ill. 2).

ill. 2: Chiesa S. Michele, Facciata
ill. 2: Chiesa S. Michele, Facciata

L’interno di S. Michele arcangelo si presenta a navata unica, con soffitto a botte e un’abside orientata verso nord-est, dove campeggiano quattro figure di santi protettori: Barbara, Biagio, Lucia, Sebastiano, dipinti a fresco all’inizio del Novecento dal pittore Aurelio Mariani di Velletri. Quasi certamente l’abside corrisponde ad una delle torri che costituivano il sistema difensivo e di avvistamento del palazzo ducale di Rocca Massima e controllava l’allora unica via di accesso da Velletri.

Sull’altare maggiore vi è la grande tela raffigurante San Michele Arcangelo che schiaccia il demonio, una copia dell’originale di Guido Reni realizzata da Luigi Ricci nel 1869 (ill. 3). Sulla parete destra della navata centrale invece vi è S. Isidoro lavoratore agricolo (ill. 4), protettore di Rocca Massima, e, sulla sinistra, quella del Sacro Cuore di Gesù, entrambi dipinti su tela da Aurelio Mariani nel 1911.

ill. 3: S. Michele Arcangelo che scaccia i demoni
ill. 3: S. Michele Arcangelo che scaccia i demoni

Nel 1999, dopo un radicale restauro delle pitture e degli intonaci interni, fu istallato nella chiesa un superbo Organo meccanico di scuola italiana. Da allora questo strumento è divenuto protagonista di una apprezzata Rassegna organistica internazionale.
Nel 2004 la chiesa è stata arricchita dalle quattordici stazioni in marmo della Via Crucis, dello scultore bergamasco Mario Toffetti (ill. 5).

ill. 5: Via Crucis
ill. 5: Via Crucis
ill. 7: San Rocco, affresco
ill. 7: San Rocco, affresco
ill. 4: Sant'Isidoro agricola
ill. 4: Sant'Isidoro agricola

La Chiesa di S. Rocco

Edificata nel XVI secolo con il contiguo convento, si colloca sulla omonima strada, al di fuori del centro storico di Rocca Massima. La facciata, di linee semplici, ha unico portale d’ingresso con lunetta e timpano alla sommità (ill. 6). L’interno è a navata unica e sulla parete d’altare presenta un grande affresco di Aurelio Mariani con la figura di San Rocco (ill. 7). Sullo sfondo, sulla destra, si riconosce uno scorcio del paese di Rocca Massima.

ill. 6: Chiesa di San Rocco, Facciata
ill. 6: Chiesa di San Rocco, Facciata
A cura di:
– Ferruccio Pantalfini
– Vincenzo Scozzarella

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