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Chiesa di S. Michele arcangelo

Edificata nel XIII secolo come cappella dell’adiacente castello, la chiesa di S. Michele Arcangelo, tradizionalmente ricordata come chiesa di Sant’Arcangelo, è ubicata all’interno del centro storico, caratterizzato da un tessuto edilizio medievale.

Notevolmente rimaneggiata tra XVII e XX secolo, nel 1954 è stata oggetto di un restauro che l’ha riportata alle forme originarie. Sono stati così riscoperti i caratteri architettonici del gotico cistercense, in particolare quelli  della vicina Abbazia di Fossanova da cui all’inizio del XIII secolo si irradiò nel territorio lepino una vera e propria scuola architettonica (Valvisciolo, Amaseno, Priverno, Sermoneta, Sezze).

La facciata in conci di pietra a vista, preceduta da una ripida gradinata, è conclusa da un tetto a capanna. Il portale d’ingresso ha un architrave sorretto da mensole, poste al termine dei piedritti. Al di sopra un arco, sempre in pietra, racchiude una lunetta occupata da una cimasa di tabernacolo con il rilievo del Padre Eterno benedicente (XV secolo).  Più in alto un oculo illumina l’interno della chiesa (ill. 1).

Lo spazio interno è costituito da una navata unica scandita dalle lesene che articolano lo spazio in quattro campate voltate a crociera più il presbiterio con volta a botte (ill. 2).

ill.2: interno chiesa San Michele Arcangelo
ill.2: interno chiesa San Michele Arcangelo
ill.4:  Madonna delle grazie
ill.4: Madonna delle grazie
ill. 5: Chiesa Di San Giovanni
ill. 5: Chiesa Di San Giovanni

Sull’altare maggiore, databile all’inizio del XVII secolo, è collocata la grande tela coeva con la SS. Trinità di autore ignoto (ill. 7). Nel presbiterio è conservato anche un leone stiloforo a due teste, con una preda umana tra le zampe anteriori, databile al IX-XI secolo (ill. 8), stilisticamente vicino alla chimera bicipite nella cattedrale di Terracina e ai due leoni nel basamento del candelabro in S. Maria della Pietà di Cori.

ill. 7: Santissima Trinità
ill. 7: Santissima Trinità
ill. 9: Tabernacolo
ill. 9: Tabernacolo

Chiesa di S. Francesco

Edificata nel XVIII secolo su una preesistenza trecentesca dedicata all’Annunziata, presenta una semplice facciata a capanna con portale unico sormontato da una lunetta e una finestra rettangolare.

L’interno è a navata unica voltata a botte con tre altari lungo le pareti laterali. L’altare maggiore è decorato con il dipinto della Madonna della Misericordia, di autore ignoto, databile al XVII secolo (ill. 11).

ill. 11 : Madonna della Misericordia
ill. 11 : Madonna della Misericordia

L’interno a navata centrale possiede alcune cappelle: nella prima di destra è conservata la grande tela di Pietro de Stefani con La liberazione di S. Pietro del 1911 (ill. 13).

ill.13:  Pietro De Stefani
ill.13: Pietro De Stefani
ill. 1: chiesa San Michele Arcangelo
ill. 1: chiesa San Michele Arcangelo

Dalla metà del XV secolo sulla parete sinistra, si sono aggiunte la cappella di S. Sebastiano, detta anche cappella Caetani, e le contigue cappelle tra loro comunicanti.

Il soffitto ha la forma di una volta a crociera, all’incrocio delle cui nervature è scolpito lo stemma dei Caetani d’Aragona – che regnarono su Sonnino dal 1446 al 1496 – a ricordo del casato e del privilegio dato dal re Ferdinando d’Aragona a Onorato, conte di Fondi, di aggiungere al proprio stemma le insegne aragonesi.

Le decorazioni a rilievo che interessano la chiave di volta dell’arco d’ingresso (San Sebastiano in ginocchio) e i semicapitelli, come il Suonatore di viella (ill. 3) della cappella presentano analogie con alcuni elementi architettonici del Palazzo baronale di Fondi, in cui ricorrono caratteri locali e di maniera catalana provenienti dall’Italia meridionale.

Sulla parete del coro, al di sopra dell’altare maggiore è conservata l’icona della Madonna delle Grazie (ill. 4), datata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, commissionata probabilmente dalla famiglia dei de Sonnino. L’opera rappresenta la Vergine Nikopòis, con il Bambino contenuto al centro del suo grembo, ed è oggetto di culto profondamente radicato.

ill. 3: Suonatore di viella
ill. 3: Suonatore di viella

Chiesa di S. Giovanni

La chiesa è situata lungo la via principale del paese, che si snoda tra porta S. Giovanni e porta S. Pietro. La sua ubicazione, nel nucleo storico di Sonnino (secoli XII-XIII), riconduce la sua realizzazione alla stessa epoca. All’inizio del Seicento il vescovo Pomponio de Magistris, eletto nel 1608 e nativo di Sonnino, avviò una serie di lavori di ristrutturazione e ampliamento della collegiata di S. Giovanni. La notizia, oltre ad essere riportata da Giuseppe Marocco nella sua opera Monumenti dello Stato Pontificio e relazione topografica di ogni paese, compare in una lapide datata 1644.

La facciata si apre su un irregolare slargo trapezoidale a cui si giunge per una ripida e corta scala (ill. 5). Il prospetto principale è ripartito da lesene in due ordini sovrapposti, terminanti con cornici che inquadrano due finestre. Il portale d’ingresso a vano rettangolare è in pietra calcarea locale ed è sovrastato da un timpano su mensole con al centro uno stemma vescovile di Pomponio De Magistris del XVII secolo.

 Il campanile quadrilatero è impostato sul fianco destro e suddiviso in tre livelli sottolineati da marcapiani.

L’interno a navata unica e privo di abside, è scandito da paraste in blocchi di pietra calcarea locale, raccordate da una cornice, presenta un soffitto ligneo a cassettoni con le specchiature dipinte nel primo ‘900 con scene della vita di Cristo (ill. 6).

ill. 6: Interno Chiesa di San Giovanni
ill. 6: Interno Chiesa di San Giovanni
ill.8 :Leone stiloforo bicefalo
ill.8 :Leone stiloforo bicefalo

Oltre al Leone stiloforo è da annotare il tabernacolo (ill. 9) in pietra bianca databile alla prima metà del Cinquecento con due angeli genuflessi e due che sorreggono la cortina con il calice. Sul lato destro della navata si aprono due cappelle votive. In una è conservato un grande dipinto su tela centinata con Il transito di San Giuseppe (ill. 10) attribuibile alla mano di Benedetto Luti (1666-1724) mentre sul lato sinistro sono scavati nella muratura tre arconi che accolgono altrettanti altari.

Il tetto è a falde di orditura lignea. Il manto di copertura è in tegole. Nella chiesa è conservato il busto del vescovo de Magistris di scuola berniniana.

ill. 10 :Benedetto Luti
ill. 10 :Benedetto Luti

Chiesa di S. Pietro

La sua costruzione, nella piazza omonima del Borgo di S. Antonio, si fa risalire al tardo Medioevo, ma il suo attuale aspetto è dovuto ad un rilevante restauro ottocentesco che ha interessato sia la facciata sia l’interno.

Il prospetto con fronte a capanna presenta in basso due piccole volute, è bipartito da un cornicione. Nel registro inferiore quattro lesene inquadrano un ampio portale d’ingresso. Al di sopra è l’unica finestra rettangolare (ill. 12).

ill. 12: Chiesa di San Pietro
ill. 12: Chiesa di San Pietro
A cura di:
Ferruccio Pantalfini
Vincenzo Scozzarella

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